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I Sindaci della Valle "Siamo in preda all’inciviltà e all’arretratezza", ma D'Alfonso "promette" 10 milioni di euro

Dopo una mattinata di ribellione civile i sindaci concludono la giornata con una nuova promessa di investimento

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Ieri sera la giornata di occupazione dei sindaci della Valle del Trigno, iniziata con il blocco della SS16, proseguita alle 16,00 a Chieti, con l’incontro con il Prefetto Antonio Corona, che ha redarguito tutti i sindaci, ma ha poi compreso le motivazioni che li hanno indotti a tale atto, è terminata con una riunione presso la sala consiliare del comune di Vasto con il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso.

Erano presenti il responsabile dell’Anas Sabatini, l’ingegnere del Genio Civile Masciarelli, l’assessore ai lavori pubblici della provincia Antonio Tamburrino, il consigliere della Regione Molise Cristiano Di Pietro, oltre ai sindaci della Valle.

Il presidente ha cominciato l’assemblea con i numeri che la regione ha messo in campo per il vastese, una lista già cominciata nel pomeriggio sulla sua pagina FB, dopo aver saputo al suo rientro da Bruxelles dei fatti accaduti. Ha chiesto conto della situazione a tutti i tecnici precettati, tutto sembrava in ordine, perfettamente organizzato, fino all’intervento dei sindaci in sala.

Il primo ad intervenire, il sindaco di Lentella Carlo Moro, che ha chiarito subito quali sono le emergenze reali, la Strada Provinciale Trignina 187 divenuta una mulattiera dopo la frana del ponte del 2007 e la Fondo Valle Treste, due arterie fondamentali per la mobilità di tutto l’entroterra, che con il blocco della SS Trignina si è trovato in completo isolamento.

Su queste due arterie c’è solo un intervento in atto sotto San Buono.

L’intervento del sindaco di Palmoli l’ingegner Giuseppe Masciulli, quello più incisivo. “Le risorse sin qui disponibili, non sono state investite in modo equo, vi è stata un’assenza totale della Provincia, che non è stata in grado di apporre neanche la segnaletica orizzontale e verticale per evitare che il traffico della Trignina arrivasse nei piccoli borghi. E’ saltato tutto il sistema dell’emergenza sanitaria, senza che alcuno si preoccupasse di redarne un altro. Siamo in preda all’inciviltà e all’arretratezza”.

Enormi disagi si sono avuti e si stanno avendo soprattutto per le poche aziende ancora esistenti sulla vallata, che hanno difficoltà ad approvvigionarsi di materie prime per le lavorazioni, il caso emblematico è quello della Granito Forte di Fresagrandinaria, 200 dipendenti, quasi costretta al fermo.

Sindaci in cerca di risorse concrete, a cui un desolato Antonio Tamburrino ha potuto rispondere con soli 50 mila euro sottratti al Piano Neve, con cui si tenterà di porre rimedio alla voragine aperta sulla Fondo Valle Treste nell’agro di Cupello, la cui fattibilità con tali risorse, è stata prontamente certificata da un imprenditore casualmente presente in sala, sollecitato dal presidente.

Poi la richiesta di D’Alfonso di presentare progetti, di fare perizie. I “Fondi ci sono perché non fate gli appalti?”. E’ Cristina Lella a rispondere, sindaco di Torrebruna, destinataria di circa 200mila euro di finanziamento, fermo all’angolo da una burocrazia regionale, più volte sollecitata dal sindaco, che non ha saputo ad oggi dare risposte certe.

Dai Fondi  Pos Fesr 2014-2018, arriveranno alla Regione Abruzzo 133 milioni di euro, 28 milioni alla provincia di Chieti, 10 milioni promessi ieri sera al vastese dal presidente D'alfonso. Ai sindaci il presidente, chiede progetti e perizie, i sindaci alla regione chiedono uffici tecnici con maggiori competenze, in grado di dare risposte certe.

La riapertura della SS Trignina avverrà entro 10 giorni secondo il dirigente dell’ANAS Sabatini, mercoledì 9 dicembre l'apertura di un "Tavolo di Crisi", con tutti gli enti competenti.

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