Il Vangelo di questa domenica ci presenta un personaggio tipico dell'avvento: Giovanni il Battezzatore.
Ad un normale ascoltatore più che un vangelo, quello di questa domenica, può sembrare un testo di storia. Luca, l'evangelista più attento a situare il vangelo in un determinato contesto storico, elenca tutti i "potenti" del momento, un G7 dell'antichità, composto da imperatori, re, governatori e autorità religiose.
Di fronte ai potenti del mondo, il vangelo spiazza sempre tutti: la parola di Dio non scende su di loro, ma sull'ultimo di tutti, Giovanni; non scende nei palazzi e nei templi, ma nel deserto, il luogo dove, assenti le altre parole, risuona una sola Parola, quella vera e autentica, la parola di salvezza di Dio, che viene cantata nella prima lettura dal profeta Baruc. Giovanni si trova sul Giordano, e non a caso. I primi cinque libri della Bibbia ( il cosiddetto Pentateuco), quella che gli ebrei ancora oggi chiamano la legge non terminano con l'ingresso nella Terra Promessa, ma il popolo guidato da Mosè intravede la Terra al di là del Giordano.
E non a caso ritroviamo quindi Giovanni sul Giordano a battezzare! E' come se la Luca volesse dirci quest'oggi che la vera terra promessa non è un luogo, uno spazio, ma la salvezza di Dio stessa, l'Emmanuele, il Dio con noi, quel Gesù che salverà il popolo dai suoi peccati. Le parole di Giovanni allora assumono un senso tutto nuovo: preparatevi!
L'Avvento allora diventa specificatamente un tempo di preparazione non solo al Signore che verrà alla fine dei tempi, non solo al Signore che è venuto 2000 anni fa, ma soprattutto al Signore che viene oggi, nella vita di ciascuno di noi. Giovanni la descrive bene: infatti, che cos'è la nostra vita se non un deserto, in cui il vuoto ci sovrasta, o una strada tutta storta, piena di burroni nell'anima e di montagne inattraversabili?
Al nostro deserto sono allora rivolte le parole di questo Vangelo, che altro non vuole donarci che sentimenti di speranza. Un salvatore c'è ed è alle porte, più vicino di quanto pensiamo. Ma siamo pronti ad accoglierlo? Siamo pronti ad accogliere la luce del mondo che vuole rischiarare le nostre tenebre?
Che il nostro avvento, che l'avvento di quest'anno sia l'attesa speranzosa di salvezza e di gioia nella nostra vita.