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Il Natale dei rifugiati

Le storie di Abu, Bakary e Buba

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Erano le ore 19 del 27 aprile giorno di festa per tutti i sansalvesi, allorquando il comandante della polizia municipale Saverio Di Fiore accompagnato per l’occasione dal segretario comunale Aldo D’Ambrosio, si recò presso i locali del B&B 'Le muse', per svolgere un sopralluogo e verificare l’adeguatezza della struttura, che in quel giorno aveva accolto 9 immigrati richiedenti asilo politico, provenienti dal centro di accoglienza di Lentella.

L’8 maggio, giunse ai titolari, una lettera a firma del responsabile dell’ufficio commercio Franco D’Annunzio, con la quale si avvisava i titolari “dell’apertura di un procedimento di divieto di prosecuzione dell’attività”.

La licenza al B&B, dopo quella procedura, venne tolta. Rilasciata nel 2009 primo tra i B&B aperto nel nostro centro storico, oggi non accoglie turisti, ma certamente molte speranze.

Ad oggi nel centro di accoglienza di Rione Istonio, trovano riparo 13 ragazzi provenienti dal Gambia, dalla Costa D’Avorio, dal Mali e dalla Nigeria.

Ognuno ha la sua storia, fatta di sofferenza, di dolore e di speranze.

Abu Man, 25 anni, arrivò a Lentella l’anno scorso e venne trasferito a San Salvo ad aprile. Ha appena ottenuto lo status di rifugiato per motivi umanitari. Abu è un meccanico ed ha un bambino di 5 anni ed una moglie, che lo aspettano nel loro villaggio in Costa D’Avorio.  Spera di poterli portare in Italia prima o poi.

Bakary ha 24 anni ed arriva dal Gambia. E’ diventato mediatore interculturale, grazie alla sua conoscenza dell’italiano, appreso velocemente, dopo il suo sbarco a Messina nel 2014.

Poi c’è Buba che ci raggiunge con una gamba infortunata. Amava giocare a calcio, buone gambe e tanto fiato, grazie alla Vastese calcio, quest’anno ha realizzato il suo sogno di giocare a pallone in Italia.

Nel centro di accoglienza, non si è festeggiato il Natale, tutti i ragazzi sono di fede musulmana, ma con Erragh Noureddine, mediatore culturale, colonna portante della comunità marocchina a San Salvo, hanno realizzato un albero di Natale, con quanto hanno trovato nella riserva di Punta Penna, quando hanno contribuito a ripulirla lo scorso autunno.

Il 24 dicembre, hanno ricordato con la comunità musulmana sansalvese, la nascita del loro profeta Maometto, riunendosi nella moschea nata nel 2009 in via Enrico De Nicola. Anche per loro  sarà un giorno di festa, che trascorreranno bevendo tè con i loro amici e le famiglie.

Le tradizioni culturali sono diverse, diversi i Paesi d’origine, il desiderio di serenità e di condivisione di momenti sereni però ci accomunano tutti.

                              

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