Marterdì 22 marzo, alle ore 10, presso la Casa Circondariale del lavoro di Vasto, l’Arcivescovo di Chieti–Vasto, Padre Bruno Forte ha celebrato la tradizionale messa di Pasqua alla presenza di detenuti, personale e volontari che frequentano il carcere.
Ad animare la messa c’era un gruppo della chiesa San Paolo di Vasto e un gruppo di ragazzi della parrocchia San Giuseppe di San Salvo.
Tanti sono stati i messaggi di conforto del vescovo. “Dobbiamo sempre guardare l’altro con un atteggiamento di rispetto. Ognuno di noi può scegliere di vivere la propria vita con impegno e responsabilità servendo il proprio prossimo. La chiamata al servizio è per tutti. Ai tempi di Gesù il gesto dell’intingere il boccone significava “ti voglio bene”. Nell’ultima cena, Gesù intinge il boccone per Giuda, anche se sapeva che lo avrebbe tradito. Il passo del vangelo “Quando Giuda esce porta con sé quel boccone” significa che l’amore di Dio lo accompagna anche quando tradisce Gesù. L’amore di Dio non ci abbandona mai neanche quando pecchiamo.”
Nell’anno della misericordia papa Francesco ha avuto un’attenzione particolare per i detenuti. Tra le tante porte sante per lucrare la santa indulgenza ha inserito, per la prima volta in assoluto, le porte delle celle dei carcerati.
Al termine della celebrazione eucaristica, la dottoressa Giuseppina Ruggero, direttore delle case circondariali di Chieti e di Vasto, ha salutato tutti i presenti e ha ringraziato gli operatori della casa circondariale di Vasto per la loro grande umanità.
Poesia di Mario Morgese dedicata alla moglie
Tu
Tu soltanto una fotografia
Dentro di me solo malinconia
Noi due corpi senza vita
Senza una via d’uscita.
Un mare senza sale che mare è?
Che vita sarebbe se non ci fossi tu?
Questo male ti cancellerebbe da me
Senza di te resterei con i miei guai.
Com’è dura questa realtà
Che vita è?
Quanti giorni senza di te?
Di questa realtà chiusa dentro di me
Che soltanto la notte sognandoti,
nei sogni,
questa realtà che non riesco a sopportare
sfuma immaginandomi te.
Senza di te non saprei amare.
(Mario Morgese)