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La visita di Stefania Craxi

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SAN SALVO - 1987 Bettino Craxi, Presidente del Consiglio dei Ministri, attesta che S. Salvo è uno dei ''100 Comuni della Piccola Grande Italia''. 13 aprile 2007 Stefania Craxi, deputato di Forza Italia e figlia di Bettino, viene a S. Salvo per sostenere la candidatura alla carica di sindaco di Nicola Argirò, il quale - in linea con l'impostazione elettorale che si è dato - la mette a confronto coi giovani. L'incontro si svolge al centro culturale, nell'occasione pieno zeppo di candidati, di craxiani e soprattutto di giovani. Alle quattro e dieci di pomeriggio Stefania Craxi arriva a Piazza Moro, accompagnata dal coordinatore provinciale azzurro Pasquale Di Nardo e dal consigliere regionale Peppino Tagliente, che ha voluto la manifestazione. Il tempo di fumarsi una sigaretta e poi entrano in sala, salutati subito da Argirò, che -tanto per non smentire la sua riconosciuta gentilezza - fa dono alla Craxi di due splendidi volumi sull'Abruzzo e della guida della città di Giovannino Artese. Inizia un bel confronto. Tiziana parla del rapporto donne e politica. Rocco presenta la lista fatta di soli giovani. Rosalba riferisce di aver conosciuto il movimento ''Giovane Italia'' (presieduto dall'ospite di oggi su internet). Giuseppina parla di lavoro precario. Riflessioni, domande e spunti che danno la possibilità a Stefania (come molti famigliarmente la chiamano) di parlare e spiegare, a sua volta, cosa è il suo movimento, il valore della legge Biagi, perché lei da socialista sta con Forza Italia. Viene fuori una originale lezione di politica, però ''quella vera e mediata dalla democrazia dei partiti, che nel '92 hanno tentato di distruggere''. Tra le domande più insidiose quelle di Argirò e Tagliente. Il primo le chiede perchè suo fratello sta a sinistra, mentre lei con la Casa delle Libertà e il secondo di definire il riformismo. Stefania con la tempra che tutti le riconoscono non si scompone e risponde ''Io sto dove stanno quasi tutti i socialisti, perché se la matematica non è un opinione coloro che votavano Craxi ora votano Berlusconi''. Sul riformismo, invece, è meno lapidaria e spiega che si tratta di un ''metodo, di cultura del risultato...una cosa maggioritaria forse solo dal' 76 al '92: un metodo di governo e di coraggio'', come quello che molti dei ragazzi presenti mostrano di avere, per aver accettato di sfidare un sistema consolidato, a cui però ciò che manca è proprio l'entusiasmo che qui si taglia a fette, insieme alla di voglia di fare di chi non ha mai fatto e alla ricerca del futuro, senza sfuggire il passato. Passato e futuro. Una considerazione, questa, fatta all'unisono da Stefania Craxi e Domenico Chirulli. La deputata rimprovera alla sinistra di non poter garantire il futuro per non aver fatto i conti col passato (''nonostante le continue autocritiche di Fassino''), mentre per il leader di ''Giovani idee'' ci tiene a ribadire che il futuro della città viene dalle radici del progresso che ne è la premessa. La riunione si chiude alle sei, con un omaggio floreale, ma c'è tempo per una passeggiata in centro: Stefania Craxi, scortata da molti dei presenti, parla amabilmente, sottobraccio a don Mario Argirò. Al bar Tiffani il gruppo si siede, per un aperitivo, discorrendo come dei vecchi amici. E sembra proprio amicizia quella che si è stabilita il 13 aprile 2007 tra S. Salvo e la figlia di colui che vent'anni prima - forse presagendo questa visita - firmò insieme al sindaco dell'epoca (Carlo Cardarella) lo storico attestato, che però non c'è più sulle mura del Comune dove era stato giustamente appeso. Ma se Argirò dovesse vincere lo farebbe riappendere quell'attestato, perché lui non ha nulla di cui vergognarsi e men che meno del passato.
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