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Maria Aurelia e il filo rosso della realizzazione di un grande sogno

Storie di vita

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Maria Aurelia Del Casale e Maria Teresa Antonini, due piccole grandi donne legate da un forte legame di amicizia umana e professionale e che condividono e vivono l’amore per la musica e per la famiglia, sanno essere l’una l’appoggio dell’altra. Con tanti piccoli passi e grandi progetti, hanno contribuito a far crescere la musica nel cuore dei sansalvesi. Sono passati venti anni da quando tutto ha avuto inizio e sansalvonet vuole ripercorrere le principali tappe di questo percorso partendo dalle storie di vita delle due protagoniste.

Maria Aurelia è una sansalvese doc che tanto ha dato e tanto ha ancora da dare alla sua città. Mariagrazia Innecco l’ha definita “una ragazza con le ali”. La sua passione per la musica è nata nell’attuale sede dei vigili urbani, ex scuola elementare quando aveva solo otto anni. Un paio di pomeriggi a settimana tornava a scuola per un corso di flauto dolce e il maestro, vedendo la facilità con cui l’allieva suonava il Carnevale di Venezia, ha convocato i genitori per informarli del dono innato della figlia e suggerire di farla proseguire nello studio della musica. All’epoca San Salvo offriva solo corsi di tastiera, fisarmonica e flauto dolce. Ha così cominciato a frequentare i corsi di tastiera con il maestro Giuseppe Piccirilli e dopo circa un anno  pianoforte e solfeggio con il maestro Antonio Zaccardi di Vasto.

Il rendimento scolastico era ottimo, riusciva a conseguire risultati eccellenti con poco sforzo ma non era così per la musica. Ore e ore di esercizio non le consentivano di raggiungere determinati risultati. Nel frattempo si era anche iscritta al conservatorio come privatista. A tredici anni ha sostenuto il primo esame di solfeggio ma non è riuscita a superarlo. “Lo vissi come un dramma anche perché mi ero impegnata moltissimo, andavo con il libro di solfeggio Ciriaco sotto l’ombrellone. Non mi era mai capitato di avere dei riscontri negativi. Pensavo che studiare uno strumento era come lo studio di una qualsiasi materia ma non era così ”. Ha superato l’esame l’anno successivo e continuato poi negli studi al conservatorio.

Negli anni ’83 e ’84 ha conosciuto due suoi coetanei che studiavano musica, Maria Teresa Antonini che suonava il clarinetto e Claudio Paganelli il violoncello. In qualche occasione si erano anche ritrovati a suonare insieme. Maria Aurelia pensava “nella mia città non c’è un posto dove suonare e condividere la passione per la musica. Il pianoforte con cui mi esercito ore e ore, mi fa sentire sola. Non dovrebbe essere così, la musica è fatta per regalare emozioni agli altri”. Frequentava l’istituto Magistrale di Vasto e studiava da privatista per sostenere gli esami del conservatorio . Intorno ai 15 anni voleva lasciare la musica ma i genitori l’hanno incoraggiata a continuare. Negli anni dell’adolescenza ha sperimentato la gioia di condividere con altri musicisti il piacere di regalare alle anime delle emozioni uniche.  Da qui il grande sogno: creare un ambiente, non solo fisico ma soprattutto umano, per diffondere la cultura della musica a partire dalla più tenera età e dove i musicisti potevano non sentirsi soli. 

Dopo i diplomi al magistrale e al conservatorio di Teramo il papà le aveva proposto di aprire una scuola di musica privata ma questo progetto non rispecchiava ciò che lei aveva in mente, non la musica solo per chi se lo poteva permettere ma per tutti. La scuola pubblica era più indicata nel perseguimento di questo obiettivo. All’epoca l’idea di Maria Aurelia era quasi un’utopia.

Entra in ruolo come insegnante curriculare nel 1991. Dopo l’insegnamento a Lentella e a Dogliola, e dopo due  aspettative  per maternità, rientra a San Salvo nella primaria di Sant’Antonio. Il 10 agosto del 1997 esce un bando, fortemente voluto dall’allora ministro dell’istruzione Luigi Berlinguer per diffondere la cultura della musica nelle scuole e sul territorio. La dirigente scolastica Silvana Marcucci ha chiamato Maria Aurelia, che in quel momento stava ad Assisi per il corso di musicoterapia, per informarla di questo bando.  Quindici giorni di lavoro per stilare con il computer di Emidio Paglione un progetto che gìa era nella sua mente, “laboratorio musicale e territorriale:  musica in crescendo”.  In quel momento la realizzazione del progetto le sembrava una cosa scontata ma solo con il tempo ha imparato a percepire quel bando come il “la di un grande sogno”, prendeva corpo qualcosa di meraviglioso quasi più grande di lei e che poi si è rivelato il primo tassello di un gigantesco puzzle.

Nell’anno 1998 è arrivata nella stessa scuola Maria Teresa Antonini (su invito di Maria Aurelia), una collega con la quale condivideva la stessa visuale. Nel 2000, grazie al d.m 440, entrambe le colleghe hanno chiesto alla dirigente di passare dal curriculare all’insegnamento esclusivo di musica in tutte le classi. Tutto era molto più faticoso, con il curriculare stavano ore in una stessa classe.

Per esigenze burocratiche e per poter partecipare a bandi di finanziamento in cui la scuola come tale non poteva partecipare, sette insegnanti hanno creato l’associazione Dum- Tek che operava come un prolungamento della scuola e che ha portato l’alfabetizzazione musicale anche dove non era insegnata e anche in paesi limitrofi.

I bambini coinvolti nel primo progetto sono diventati grandi e tanti hanno proseguito lo studio della musica (Maria Aurelia e Maria Teresa li hanno seguiti e visti crescere quasi come i genitori) e molti di loro oggi fanno parte dell’orchestra “Musica in Crescendo” e insegnano ai bambini più piccoli a suonare uno strumento. Gli occhi delle due insegnanti si illuminano quando osservano gli allievi che sono diventati dei piccoli maestri.

In questi venti anni si sono avvicendati diversi progetti, bandi e dirigenti scolastici e ad ognuno, dopo la Marcucci, ogni volta bisognava rispiegare il tutto. Qualcuno storceva anche il naso ma oggi l’insegnamento della musica è diventato un diritto acquisito per gli alunni del secondo circolo e che nessuno più osa mettere in discussione ma anzi è diventato un motivo di vanto e di orgoglio per l’intera scuola che ha nel frattempo acquisito il titolo di “scuola a indirizzo musicale”.

Durante questo lungo percorso si sono anche avvicendate le forze politiche di sinistra e di destra ma tutte si sono prodigate per aiutare la scuola nella diffusione della cultura della musica.  

Maria Aurelia e Maria Teresa hanno  trovato quell’amicizia che vale più di un tesoro. Oltre ad essere colleghe sono mamme che si aiutano reciprocamente nel conciliare lavoro e figli. Maria Aurelia ha tre figli, la prima femmina e altri due maschi che hanno la stessa età dei due maschi di Maria Teresa. Dalla collaborazione reciproca delle mamme è seguita una profonda e bella amicizia trai figli. Soprattutto quando avevano i figli piccoli, gestivano il loro lavoro in trasferta con i figli al seguito. E se una delle due aveva la tentazione di mollare per la troppa fatica soccorreva l’altra a ridare coraggio e la forza e il desiderio di continuare.

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