Elezioni amministrative 2007 di San Salvo
Noi non ci saremo
Dopo il fallito tentativo di creare una convergenza sul programma tra forze
diverse e insieme un nuovo soggetto politico a San Salvo (il cosiddetto
³terzo polo²), abbiamo provato a costituire una lista civica indipendente
(lista ³Per San Salvo²). Il progetto, nonostante le buone intenzioni e un
interesse da parte di singole persone, ha tuttavia incontrato crescenti
difficoltà , dovute a disaffezione, sfiducia verso la politica e persino
timore di esporsi da parte dei cittadini (soprattutto attraverso la
candidatura). Nell¹ultimo mese, nei diversi contatti avuti con i partiti
Forza Italia, Nuovo PSI, UDC, Rifondazione Comunista, Verdi, Italia dei
Valori e con la DC di Luigi Raspa sono emerse proposte di liste miste o la
candidatura del nostro gruppo in alcune di queste liste: ipotesi che abbiamo
ritenuto di non accettare perché non in grado di essere comprese dai
cittadini.
Nel ringraziare tutti i nostri interlocutori e soprattutto quei pochi che
hanno creduto e sono rimasti fino alla fine a lavorare sul progetto (e che
ora abbiamo lasciato liberi di decidere se candidarsi a titolo individuale
in altre liste), ci permettiamo ancora qualche considerazione in merito sia
al quadro politico cittadino che alla situazione socio-culturale di San
Salvo. Questa campagna elettorale, iniziata già da quattro-cinque mesi, si è
infatti giocata interamente su una frenetica caccia al candidato, una specie
di calcio-mercato che ha posto nel dimenticatoio tutti i problemi locali. E
c¹è da pensare che andrà avanti così, con la guerra tra candidati avversari
e persino tra quelli che stanno dentro uno schieramento o il medesimo
partito.
Per quanto San Salvo sia una cittadina dinamica le problematiche che la
riguardano sono davvero complesse: da quelle relative all¹immigrazione e
all¹integrazione al diffondersi dell¹illegalità e della criminalità ; dalle
questioni ambientali e della qualità della vita al difficile rapporto tra
città , zona industriale e marina; dalla crisi Denso e dell¹agricoltura alla
difficoltà di relazioni con Montenero e i comuni circostanti; eppure finora
la maggior parte dei candidati e dei partiti non vi ha dedicato nessuna
riflessione seria.
Che la classe politica fosse poco sensibile alle istanze sociali non è certo
una novità ; la novità è piuttosto nell¹atteggiamento dei cittadini che, dopo
le tante lagnanze, critiche, reazioni del passato verso partiti e
istituzioni, oggi sembrano accettare il gioco dei personalismi in campagna
elettorale con indifferenza, peggio con complicità . Che senso ha infatti
dire: ³Voto a questo o voto a quello² se non si conoscono neppure i
programmi di ciascun partito e candidato? L¹arte della politica è di
governare la società non di stabilire rapporti diretti e di convenienza tra
gli uomini (come nel Medioevo). E¹ allora evidente che la Calabria è giÃ
qui, che quanto abbiamo visto solo pochi mesi fa in TV (nella trasmissione
³Pane e politica²) ce lo ritroviamo adesso in casa. Si è insomma creato un
circuito talmente perverso tra società (passiva se non rassegnata) e
politica dei partiti da farci dubitare che esistano le risorse per una
riforma della politica e che anzi questa possa evolvere con la sua stessa
logica fino alla consumazione. Con quali effetti sul vivere collettivo è
facile immaginare.
Il 25 aprile 1945 ci ricorda che l¹Italia venne liberata dal fascismo e dal
nazismo principalmente dagli eserciti alleati. Oggi non c¹è un problema di
regimi totalitari o di occupazione militare ma il Sud dell¹Italia e
gradualmente anche la restante parte di essa vedono l¹affermarsi di una
cultura delle ambizioni, dell¹arrivismo, del clientelismo, dell¹illegalità e
dell¹omertà che sembra non avere più ostacoli. La domanda è: chi dovrebbe
liberarci da questi nuovi condizionamenti se ognuno di noi non si assume
fino in fondo tutte le responsabilità di uomo e cittadino quando va a fare
le proprie scelte e se neppure le istituzioni democratiche sembrano avere
piena coscienza del degrado politico-sociale in atto?
San Salvo, 26.04.2007
Per Impegno per San Salvo
Umberto Tamburrino e Giovanni Artese