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Ed io, caro Orazio, ti rispondo...

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In merito alla lettera aperta di Orazio Di Stefano su ''Abruzzo oggi'' del 6.05.2007 dal titolo: ³Caro Giovanni ti scrivo...² Ed io, caro Orazio, ti rispondo... Apprezzo il tuo intervento, caro Orazio, ma non convengo su quasi nulla di quanto dici, a parte il riconoscimento dei miei fallimenti nel portare avanti i progetti per questa campagna elettorale: che tuttavia sono anche il fallimento di un¹intera generazione di post-sessantottini e di movimentisti che a San Salvo ha a lungo dibattuto, fatto opposizione, avanzato proposte concrete per lo sviluppo di questa città: e che ora si ritrova, parlando con indecenza, con il culo per terra. Non si comprende, per cominciare, perché tra noi è stato facile trovare l¹unità in singole battaglie condotte su temi importanti (ambiente, centro storico, pianificazione urbana e intercomunale, terre civiche, opere pubbliche, sicurezza ecc.) mentre non è stata possibile alcuna intesa 5 anni fa e neppure adesso in vista delle elezioni amministrative. Quando ho proposto il cosiddetto ³terzo polo² pensavo più che altro ad un soggetto politico formato anche di sigle e di partitini ma che volesse partecipare a questa campagna elettorale con un programma innovativo e vincente. Sì, vincente, perché dopo 30/40 anni, la nostra generazione aveva il diritto di poter governare (certo, insieme ad altre forze) per almeno 5 anni questa città ed essere messa alla prova. Oltretutto, lo scenario politico nazionale era ed è particolarmente favorevole. C¹è una crisi oggettiva del bipolarismo italiano, costruito su di un¹ammucchiata di partiti e non su di un programma coerente e condiviso. Dunque, per semplificare un sistema che non funziona più, si sta lavorando da una parte su di una riforma elettorale che introdurrà una soglia di sbarramento per i piccoli partiti, e dall¹altra su di una rifondazione del bipolarismo. Così, al centro-sinistra si marcia verso il Partito Democratico e al centro-destra verso un¹intesa sempre più forte tra Forza Italia e A.N., mentre l¹UDC di Casini avverte la possibilità di costruire un partito centrista che potrà risultare decisivo per la governabilità di questo paese. Ritenevo, dunque, che forze come Rifondazione Comunista, i Verdi, l¹UDC, il Nuovo PSI e altre minori, che hanno contato nulla nel governo della città ma poco anche in termini di opposizione negli ultimi 5 anni, volessero cogliere l¹opportunità di uscire dal ghetto in cui si trovano e cominciare un percorso diverso e più produttivo. Mi sono evidentemente sbagliato, sebbene alcune liste presentate a queste amministrative in altri comuni abruzzesi dicano che è in atto non solo uno scontro al centro, dove si vince e si perde, ma anche un tentativo di sperimentare accordi e soluzioni nuove. Se questo a San Salvo non è accaduto (solo Gino Raspa è riuscito a presentarsi tra i due schieramenti) è cosa che evidenzia il conservatorismo di questa città. Quanto al tentativo non riuscito della lista civica, l¹ho già chiarito nel precedente comunicato. C¹erano state delle buone premesse poi vanificate da una serie di difficoltà: alcune dipendenti dal sottoscritto, altre da una situazione esterna che è divenuta gradualmente sempre più ostile al progetto. Il punto? A San Salvo la politica è sempre più dei politici di mestiere, che sanno quello che vogliono e come mettere a frutto una massa di 300 candidati, parecchi dei quali mai visti impegnati in politica o sui temi della città e lanciati allo sbaraglio alla ricerca di un voto personale in una campagna elettorale un po' all¹americana e un po' alla calabrese che per me sta creando più confusione che chiarezza sui problemi che abbiamo di fronte. Dunque, il comunicato-stampa mio e di Umberto Tamburrino era dettato dalla volontà di ringraziare quei pochi che hanno creduto nel nostro progetto e l¹hanno portato avanti fino alla fine. Del ³dibattito politico² c¹interessa meno, nel senso che a San Salvo un autentico dibattito politico non risulta che ci sia e neppure saprebbero che farsene i politici di mestiere. Concludo dicendo che hai ragione nel dire che il posto di chi non c¹è sarà ³riempito² da chi c¹è. Il mio Augurio è che sia persona migliore del sottoscritto. Saluti Giovanni Artese
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