Sono oramai più di cento le firme raccolte dai cittadini residenti nella zona di via Ripalta a San Salvo, contrari alla chiusura di via Luca Della Robbia per la costruzione della nuova palestra polifunzionale della scuola elementare.
I lavori iniziati da un mese hanno colto di sorpresa i residenti, che affermano "nessuno ci ha avvisati". (leggi)
E' così che è partita un'azione di protesta dei residenti, con una raccolta firme e la richiesta di non chiudere una strada di servizio a decine di famiglie, che secondo alcuni comporterebbe anche una perdita di valore delle proprie abitazioni.
Il progetto della palestra della scuola di via Ripalta ha avuto un iter lungo. Finanziata dalla Regione Abruzzo con 800 mila euro, il progetto è stato portato anche in Consiglio Comunale il 27 luglio del 2015 per una variante al Piano Regolatore Generale, necessaria proprio per la chiusura di quella strada, votata dal consiglio Comunale all'unanimità da parte delle forze di maggioranza e di opposizione, unici assenti quel giorno i consiglieri Raspa e D'Addario, proprio per il riconoscimento del valore pubblico dell'opera.
Il progetto venne presentato con un comunicato stampa dall'amministrazione comunale a gennaio con tanto di rendering del progetto (leggi), nella quale era del tutto evidente e chiara la chiusura della strada, che lasciò interdetto chi lo vide, ma nessuna protesta formale.
Il 9 giugno l'inizio dei lavori, svolti dalla ditta F.A.C.O. srl, di San Salvo. Da lì l'inizio della protesta dei residenti, ormai coscienti di ciò che stava accadendo.
Due i diritti che si pongono dunque in contrapposizione, quello dei residenti di via Luca della Robbia a non vedersi chiudere una strada e quello di una scuola elementare che conta 190 alunni, di avere una palestra a servizio dei propri studenti. Due diritti che non dovrebbero essere contrapposti, ma mediati. Tale funzione a chi spetta?