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La Giornata Mondiale della Gioventù inizia adesso!

I ragazzi della parrocchia di San Nicola raccontano la loro GMG...

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Poco più di una settimana fa sono tornati a San salvo i sei giovani di Azione cattolica della parrocchia San Nicola che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia. Dopo la notte della veglia e la Santa Messa celebrata da Papa Francesco sono rientrati dalle famiglie che li ospitavano sotto una pioggia torrenziale; quindi la partenza per far ritorno a casa. Una toccatina a Czestochowa e 48 ore di viaggio interrotte solo da poche ore di riposo a Bratislava. L’arrivo, alle 4,30 del mattino a San Salvo ha però sorpreso tutti: volti stanchi si, ma solo enormi sorrisi, un fiume di racconti e la volontà di ripartire anche all’istante per ripetere un’esperienza simile. Da qui nascono le domande che gli abbiamo posto, perché si possa capire più a fondo cosa hanno vissuto. Le loro risposte le riportiamo integralmente, senza tagli, ringraziando in anticipo chi avrà la pazienza di leggere fino in fondo ciò che ci hanno detto Graziano, Kevin, Angelo, Ilaria, Liam e Francesca.

L'immagine simbolica di ogni GMG è quella del giovane con lo zaino sulle spalle...cosa avete riposto nel vostro zaino di questa GMG?

Graziano: prima della partenza ho deciso di portare nel mio zaino poche cose ma essenziali per affrontare la Giornata Mondiale della Gioventù: affetto, rispetto e condivisione. Non si può viaggiare senza donare affetto non solo ai propri compagni di viaggio ma anche alle famiglie che hanno aperto le porte delle loro case e dei loro cuori. Né la lingua né le diverse culture hanno creato muri ma, come Papa Francesco ha detto più volte nella sua omelia, “bisogna creare ponti”… e noi pellegrini abbiamo “colto alla lettera” il messaggio del Santo Padre.

Kevin:  nel mio zaino ho riposto la gioia di essere vivi e la libertà di poter esprimere la propria fede, con tanta gioia e senza paura dei giudizi altrui.

Angelo: da questa esperienza indimenticabile, che mi ha aiutato a crescere sotto tanti punti di vista, riporto con me molte amicizie, l’amore rinnovato a Gesù e alla Chiesa e la conoscenza di altre realtà e culture.

Se doveste descrivere con una parola l'esperienza che avete vissuto quale scegliereste e perché?

Ilaria: sceglierei “meravigliosa”… è stata un'esperienza meravigliosa sotto ogni punto di vista. Tutto mi aspettavo tranne che viverla in questo modo. Questa esperienza ti cambia tanto...ti fa vedere le cose con occhi diversi, dando importanza a ciò che realmente conta e non alle cose futili. Ho vissuto ogni attimo di questa GMG, coinvolgendo e facendomi coinvolgere. Per questo è stata meravigliosa.

Francesca: Questa GMG la definisco “speranzosa”. È soltanto grazie a Papa Francesco se oggi riesco ad affermarlo. È grazie all'invito che lui ha fatto a tutti noi giovani durante la messa conclusiva: “Potranno giudicarvi dei sognatori perché credete in una nuova umanità che non accetta l’odio tra i popoli, non vede i confini dei Paesi come delle barriere e costruisce le proprie tradizioni senza egoismi e risentimenti. Non scoraggiatevi: col vostro sorriso e con le vostre braccia aperte voi predicate speranza e siete una benedizione per l’unica famiglia umana, che qui così bene rappresentate!”. Siamo giovani, il mondo è in mano a noi. Il Papa spera in noi giovani. Non voglio deluderlo, voglio recepire l'invito che ci ha fatto e voglio metterlo in pratica. Perciò definisco questa Giornata Mondiale della Gioventù "speranzosa", perché ha aperto una strada a voler rendere il futuro di noi giovani migliore, senza farci ostacolare da niente e nessuno.

Angelo: scelgo “fratellanza” perché abbiamo vissuto nelle famiglie che ci hanno ospitato come se fossimo parte della famiglia stessa. Loro hanno condiviso con noi ogni singolo istante della nostra permanenza e hanno cercato di non farci mancare nulla anche se in molti casi avevano davvero poco da offrire; proprio come si fa in una famiglia in cui ci si vuole bene.

Graziano: se dovessi utilizzare una sola parola per descrivere l'esperienza trascorsa userei “condivisione”. In molte occasioni ci siamo ritrovati a dover condividere tutto ciò che avevamo nello zaino che poteva essere un panino al pratico k-way per l'abbondante pioggia che ha preso molti alla sprovvista; ed è proprio la condivisione che ha unito il gruppo facendoci diventare una vera e propria squadra.

Liam: ”condivisione”. Ho conosciuto persone provenienti da ogni parte del mondo; con molte di loro ho tenuto un rapporto, che spero continui in futuro, basato sulla medesima parola.

Kevin: “formativa”, perché è stata l'esperienza che più mi ha arricchito dal punto di vista della conoscenza e sopratutto della fede.

Quale espressione del Papa, quale stralcio di omelia o di catechesi che avete ascoltato vi ha più colpito?
Francesca: “La felicità non vuol dire stare comodi. Vogliono farvi credere che la cosa più bella sia passare ore davanti al computer. Non è così. Tenevi la vostra libertà, la vostra dignità. Siete pronti a lottare per la vostra libertà?” Queste sono le parole del discorso del Papa durante la notte della veglia. Un discorso davvero emozionante, il più bello sentito fino ad ora. Il Papa parlando sembrava un nostro coetaneo. Non c'è cosa più bella. Non riuscivo a trattenere l'emozione. Ma, come ha detto anche lui, la nostra vera GMG inizia oggi, inizia quando torneremo nelle nostre città, nelle nostre famiglie, nelle nostre parrocchie. Nella nostra vita quotidiana. A Cracovia c'è stato soltanto l'inizio di questo percorso; ora tocca a noi giovani proseguirlo.

Kevin: mi ha colpito una parte dell’omelia del Papa che parla dell'uomo annoiato; la noia, la vera causa di tutti i problemi.

Angelo: il richiamo del Papa ai giovani pigri sul divano mi ha fatto riflettere; non è tempo di divani ma di dare il nostro contributo, nella famiglia, tra gli amici e nella società che ci circonda. Non possiamo tirarci indietro, soprattutto noi giovani. Non possiamo essere cristiani passivi ma attivi, che mostrano in concreto cosa significa seguire Gesù.

Graziano: il messaggio del Papa ha fatto letteralmente “accapponare” la pelle, una overdose di brividi; mi ha fatto ragionare molto sui vari atteggiamenti quotidiani e il punto saliente della sua omelia, che ha fatto esplodere i milioni di giovani, è stata la frase: “non siate dei drogati del divano, alzatevi e vivete in pieno la vita”. Una frase semplice con un profondo messaggio che ha fatto scuotere l'animo di tutti i presenti.

Come è cambiato il tuo essere cristiano dopo aver vissuto questa esperienza?

Graziano: dopo questa esperienza, che è stata la prima, cercherò di partecipare alle future Giornate della Gioventù, a partire dalla prossima a Panama nel 2019. Nel frattempo continuerò il mio cammino vivendo attivamente all'interno della mia parrocchia perché la GMG non è solo un cammino di due settimane ma il biglietto da visita del giovane cristiano, un invito a testimoniare ovunque nel nostro piccolo la misericordia e la Parola del Signore.

Angelo: dal punto di vista del comportamento mio personale mi sento cambiato. Anche in famiglia mi sono più impegnato, ho cercato di mettere subito in pratica le parole del Papa. Cercherò di farlo anche in parrocchia. Questa è un’esperienza che ti aiuta molto dal punto di vista personale… aiuta a diventare più responsabile, più partecipe, più autonomo e a guardare la realtà con occhi diversi.

Kevin: credo di aver acquisito più sicurezza nel poter esprimermi come meglio desidero, anche se molta già ne avevo perché, fortunatamente, mi sono sempre riuscito ad esprimere.

Ilaria: un mio cambiamento da cristiana è quello che ora parlo della mia fede senza problemi e senza il timore di essere giudicata. A Cracovia erano presenti milioni di giovani che, come me, credono nello stesso Dio. Questa è la marcia in più per convincerci a testimoniare la nostra fede e raccontare esperienze come questa senza il timore di un giudizio negativo. È stato proprio il Papa a dirci che la nostra GMG inizia oggi con la testimonianza da portare alla nostra famiglia, alla nostra parrocchia, alla nostra città.

Francesca: il mio essere cristiana dopo questa GMG si è rafforzato. La mia fede è diventata ancora più intensa di prima. Questa esperienza mi ha fatto aprire il cuore. Così come mi ha fatto aprire gli occhi sulla maestosità del Signore e sulla sua immensa misericordia, argomento cardine di questa GMG: “e quando il cuore è aperto e capace di sognare c’è posto per la misericordia, c’è posto per carezzare quelli che soffrono, c’è posto per mettersi accanto a quelli che non hanno pace nel cuore o mancano del necessario per vivere, o mancano della cosa più bella: la fede. Misericordia.”  
Grazie a queste parole di Papa Francesco ho finalmente compreso il vero significato della parola “misericordia” e ne ho fatto tesoro nel mio cuore.

Vorreste andare a Panama?

Non scriviamo le risposte… lasciamo immaginare!

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