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Medio Vastese - Masciulli si è dimesso da assessore.

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GISSI - Fumata nera, ''nerissima'' ha commentato un consigliere di minoranza, in consiglio della comunità montana Medio Vastese. L'assise comunitaria si è riunita martedì sera a Gissi per tentare di risolvere finalmente, dopo oltre un anno, l' ''anomalia politica'', come ebbe a definirla lo stesso presidente Carilli, della mancata surroga di un assessore decaduto. Tale impossibilità di sostituire l'amministratore, che quindi perdura, è dovuta al mancato accordo tra i maggiori partiti della coalizione al potere, Margherita e Ds, i quali evidentemente non riescono a trovare una soluzione condivisa per l'assegnazione della poltrona vacante. Vacante fino ad un certo punto, perché l'assessore decaduto Lelio Masciulli ha occupato quel seggio, di fatto indebitamente, per oltre un anno, percependo regolarmente l'indennità di carica prevista, pur non avendone i requisiti. Dunque per la surroga dell'assessore e per l'integrazione della giunta bisognerà aspettare ancora, probabilmente a dopo le elezioni amministrative che vedono coinvolto il comune di Furci, membro della comunità montana. Un risultato tuttavia si è ottenuto, dopo settimane di polemiche trasversali innescate proprio da un'inchiesta, pubblicata su queste colonne, che ha sollevato il problema. Il presidente Remo Carilli infatti, nel corso dell'ultima seduta del consiglio, ha comunicato ufficialmente che l'assessore decaduto, Lelio Masciulli, ha rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili dalla carica. Qualcuno ha fatto notare che in fondo il Masciulli non avrebbe potuto nemmeno dimettersi, perché di diritto era già decaduto dalla carica di assessore, mentre solo di fatto ha continuato ad occupare la poltrona, percependo la relativa indennità, per molto tempo. In sostanza si sarebbe dimesso da una carica che non aveva, un atto nullo che dunque non produce effetto. Senza dilungarsi in cavillosi ragionamenti, il dato da registrare è che l' ''anomalia politica'' è stata risolta, almeno in parte, dopo oltre un anno, non per la volontà politica degli amministratori della comunità montana, bensì per un atto unilaterale dell'interessato che in tal modo ha riacquistato, sia pure tardivamente e magari costretto dagli eventi, una certa dose di dignità politica.
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