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Sanità abruzzese a pezzi

Blocco delle farmacie ospedaliere, chiusura delle guardie mediche, 118 senza medici a bordo, lo stato della sanità in Abruzzo al momento dell'uscita dal commissariamento

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Chiuse le guardie mediche di Cupello, Scerni e Celenza sul Trigno. Respinto il ricorso al TAR dei tre sindaci. "Siamo seriamente preoccupati, abbiamo appreso dal legale che il TAR ha respinto il ricorso dei Comuni, in questo momento non conosciamo le motivazioni e siamo in attesa dell’atto formale. Nel ribadire la nostra netta contrarietà alla “sottrazione” dell’ultimo “baluardo” di piccola sanità nelle aree interne già fortemente penalizzate dall’assenza di una serie di servizi, andremo avanti percorrendo tutte le strade possibili", così si sono espressi i primi cittadini dei tre comuni dopo aver appreso della decisione del TAR.

Il direttore generale della ASL Pasquale Flacco, dal suo canto afferma "Non abbiamo voluto penalizzare né i territori né le popolazioni che vi risiedono - mette in chiaro il direttore generale della Asl, Pasquale Flacco -: abbiamo compiuto scelte ragionate, che coniugano la tutela della salute con gli standard nazionali che prevedono una postazione di guardia medica ogni 3.500 abitanti. La nostra Azienda era certamente sovradimensionata, per cui una rimodulazione era assolutamente obbligata, ma ancora prima di porre in atto queste misure ci siamo preoccupati di potenziare la rete dell’emergenza e urgenza, attraverso il raddoppio delle postazioni del 118 e l’acquisto di nuove ambulanze, dotate di attrezzature di avanguardia, come ad esempio gli elettrocardiografi a bordo per l’immediata diagnosi e trattamento dell’infarto. Insomma le garanzie di salute ci sono tutte".

Il raddoppio delle postazioni avvenuto già dallo scorso anno, vede postazioni del 118 nei comuni di Lama dei Peligni, Torricella Peligna, Castiglione Messer Marino, San Salvo, Villa Santa Maria, Celenza sul Trigno, Carunchio e Torrebruna, ma ad una anno di distanza dalla loro istituzione le postazioni del 118 sono senza medico a bordo

Ciò comporta che in qualunque caso sia necessario un intervento medico, il personale sanitario debba attendere una postazione medicalizzata proveniente dal più vicino ospedale, comportando il trasbordo del paziente, in qualunque condizione ambientale (pioggia, neve, uragani...). (leggi)

Intanto dall'ospedale di Ortona, giunge la notizia da parte della Farmacia ospedaliera, della assoluta mancanza di soldi, che rende impossibile l'ordine di farmaci e materiale sanitario. E' dal blog di Maperò di Lilli Mandara (leggi), che leggiamo la lettera girata dal responsabile della Farmacia Rocco Ciampoli, rivolta ai direttori sanitari Bernabeo e Orsatti e al personale ospedaliero "Prima di organizzare interventi chirurgici, diagnostici e terapeuticiall'interno di attività programmabili o di ricovero, di verificare la disponibilità di farmaci e dei presidi all'interno della nostra farmacia. - continua il responsabile - le richieste di acquisto potranno essere comunque portate in farmacia; la farmacia provvederà a fotocopiare la richiesta e apporre su di essa una dicitura del tipo: "l'ordine sarà evaso non appena saranno disponibili i soldi".

Ciò comporterà anche il blocco delle attività ospedaliere dell'ospedale di Ortona? La lettera del responsabile della Farmacia di Ortona giunge nelle stesse ore in cui giunge anche il post del presidente D'Alfonso.

Ieri il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, annunciava su FB l'uscita dal Commissariamento della sanità abruzzese, "La fine del commissariamento non significa arbitrio - prosegue D'Alfonso - ma cultura della programmazione, valorizzazione del significato dei dati: faremo sì che si inauguri una nuova stagione di investimenti, innovazioni, formazione del capitale umano e diritti della salute sostenibili".

Non comprendiamo cosa significhino le parole "valorizzazione del significato dei dati" nè "diritti alla salute sostenibili", ma siamo certi che le condizioni fin qui descritte siano significative di un diritto alla salute non sostenuto ne perseguito. Conti in ordine? Sanità a pezzi.

 

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