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Quando la burocrazia e l'inefficienza rendono difficile anche l'ultimo saluto ai propri cari

Non si può pagare la reperibilità degli impiegati, così un funerale viene celebrato con 48 ore di ritardo, accade a Chieti

Redazione
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Accade anche questo in Italia, per la precisione a Chieti. E' la famiglia Artese a pagarne le conseguenze.

La congiunta Amina Artese è deceduta a soli 50 anni, sabato mattina. Purtroppo il sindaco Di Primio, come ci raccontano, sembra che abbia deciso di non pagare la reperibilità ai dipendenti degli uffici dell'anagrafe per poter avere i certificati anche nei giorni festivi, necessari a poter celebrare i funerali della defunta.

La famiglia deve così attendere la mattinata di oggi lunedì 16 gennaio. I funerali si sarebbero dovuti celebrare quindi alle ore 15.30, presso la chiesa di San Giuseppe, se non fosse stato per la neve.

Il sindaco sembra che avesse garantito alla famiglia il passaggio di uno spazzaneve, per poter consentire il trasferimento del feretro, ma nessun mezzo comunale si è visto. Così l'agenzia funebre Preta, ha dovuto caricare la povera defunta su un fuoristrada per poi essere nuovamente riposta nei mezzi più consoni a pochi chilometri di distanza, per giungere a San Salvo purtroppo alle 19.00, troppo tardi per poter celebrare i funerali.

E' così che la famiglia è stata costretta a rimandare nuovamente la loro celebrazione, a domattina alle ore 10.30, per poter dare finalmente l'ultimo saluto alla propria cara, riuscendo finalmente a poterla piangere senza dover pensare anche alla burocrazia e alle sue inefficienze.

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