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Decine di responsabili, nessun responsabile

Manutenzione di strade e servizi, solo rimbalzi

Redazione
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Un convegno trasversale quello organizzato da Osvaldo Menna del Comitato San Salvo LavOra, che ha visto presente il sindaco di Cupello Manuele Marcovecchio e l'architetto Agostino Monteferrante, nel quale si è discusso di province, ente che ha visto in ruoli di responsabilità i tre relatori. Assenti giustificati Mauro Febbo, impegnato in una riunione di partito, e Antonio Tamburrino sindaco di Montenerodomo già assessore provinciale, assente per problemi non rinviabili, sopravvenuti presso il cimitero del suo comune.

La riforma delle Province venne intrapresa con il DDL Del Rio nel 2014 che ne ha lentamente svuotato le competenze. Le Province non sono state abolite ma sono diventate semplicemente enti di secondo grado, molte competenze sono passate a Regioni e Comuni, ad esse sono rimaste la gestione dell'edilizia scolastica la pianificazione dei trasporti, la tutela ambientale.

Il sindaco di Cupello ha portato un esempio lampante di quanto questa frammentazione delle competenze sia limitante e dannosa per i cittadini. Durante l'ultima nevicata, dal centro di Cupello al bivio che conduce a San Salvo sono ben tre gli enti responsabili della viabilità e manutenzione delle strade, comune, provincia e Arap, fatto che ha notevolmente rallentato il lavoro di messa in sicurezza della viabilità cittadina.

Monteferrante ha ricordato come la frammentazione delle competenze e responsabilità su un territorio, non può che produrre inefficienze e danni ai cittadini. L'Arap ha affermato l'architetto Monteferrante è un esempio evidente di questo danno. L'inclusione del Consorzio Industriale di Vasto che aveva un patrimonio di oltre 20 milioni di euro nell'Arap (ente regionale che include tutti i consorzi industriali) sta creando delle carenze, non solo agli imprenditori, che pagano canoni consortili senza vedere i corrispettivi servizi, ma chi garantisce che eventuali investimenti sui territori da parte di imprenditori vengano valutati in base alle effettive necessità e non dirottati dove ci sono gli organi decisionali (Pescara)?

Una riforma intrapresa che Menna ha valutato deleteria, affermando che se un ente doveva essere smantellato doveva essere quello regionale, la cui testa è troppo lontana dai territori per poter porre rimedi puntuali.

 

 

 

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