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Irlanda, diari di viaggio: La "Guinness Storehouse"

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Il terzo giorno del "Diario di Viaggio" degli studenti del Mattioli di San Salvo, a Dublino per uno stage linguistico presso ISI Ireland. Di seguito il racconto di Lorenzo Tana e Federica D'Andreamatteo, le foto sono di Alessandra Albo.

Dublino, 24 marzo 2017.

"Could I have a Guinness?" 
"No, I'm sorry. You aren't 18"
Questa è la ricorrente risposta che ci è stata data (giustamente) alla richiesta della maggior parte di noi di una "pinta of beer", essendo tutti minorenni, ma accumunati dal desiderio di bere un sorso della celebre birra irlandese "Guinness". 
Il tour alla Guinness House è iniziato con l'illustrazione e la spiegazione del procedimento necessario per la produzione della birra, distribuito su sette differenti piani dell'edificio, l'ultimo avente una vista mozzafiato di Dublino. La peculiarità di questa birra è conferita dalla sua scura colorazione dovuta dalla singolare tostatura e cottura dell'orzo. Sono molte le curiosità che riguardano la birra e i Dublinesi, ad esempio quest'ultimi, secondo delle statistiche, bevono 9800 pinte all'ora dal lunedì al venerdì nei pub lungo le rive del Liffey, quasi come se avessero preso alla lettera le parole di William Shakespeare "una  pinta di birra è un pasto da re".

 

Dublino, 24 marzo 2017.

Inizia un'altra giornata di stage. Colazione, autobus, The Spire e ISI Irland. Oggi è stata l'ultima lezione con i nostri docenti, quindi con Fiona, in quanto lunedì accoglieranno un altro gruppo e avremo un altro insegnante.

L'abbiamo salutata come si deve e dopo il tipico pranzo con il "Packed Lunch" ci siamo recati presso il "Guinness Storehouse", il "museo" celebrativo della celebre birra irlandese. Non è stato un museo come gli altri, infatti dopo aver ripercorso la storia di questa particolare birra e dopo aver conosciuto gli ingredienti particolari, siamo arrivati al "Gravity bar", situato al settimo piano del museo, che si sviluppa quindi verticalmente e abbiamo potuto ammirare il panorama di tutta la capitale irlandese, che ci ha lasciati senza fiato. Il nostro sogno sarebbe stato, però, assaggiare questa birra irlandese, ma non è stato possibile​. Le norme sull'alcool sono molto più rigide che in Italia, dove bere una birra con gli amici anche a 16/17 anni è un atto normalissimo. "Paese che vai, usanze che trovi", dice il detto. E ci siamo per forza adeguati.

Dopo aver concluso la visita, l'intera comitiva (di circa 60 persone) si è recata a cena presso l'Hard Rock Cafè della città, meta tipica del Mattioli durante i suoi stage linguistici. Il percorso verso il pub è stato piuttosto singolare, a causa dei tifosi irlandesi e gallesi che hanno invaso la città per la partita tra Irlanda​ e Galles per le qualificazioni ai mondiali del 2018 in Russia.

Abbiamo praticamente compreso e osservato il tipico venerdì britannico, dove si esce e ci si diverte con gli amici, alzando anche un po' il gomito. Nonostante ciò la serata all'Hard Rock Cafè è stata piena di risate e di divertimento confermando come nel Mattioli di San Salvo ci sia un amorevole rapporto alunni-insegnanti, che si trova alla base della realizzazione di qualsiasi progetto che non sia una semplice lezione scolastica. Una volta ripreso il bus, siamo tornati a casa, sfiniti e pronti a riposare per affrontare la giornata seguente, che ci vede divisi tra due mete: le scogliere di Bray (città natale di Hozier, il celebre cantante di "Take me to church") e il vero centro di cittadino, compresa la cattedrale di San Patrizio.

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