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1.000 pecore dalla Sardegna donate ai pastori umbri colpiti dal terremoto

La squadra della Scubaglobalservice a sostegno della Coldiretti per l'organizzazione

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Ieri 1.000 pecore sono giunte in Umbria a Cascia, donate dai pastori sardi, ai pastori umbri colpiti dal terremoto.

"Sa paradura" è questa l'antica tradizione a cui hanno tenuto fede i pastori sardi, che vuol dire "pareggiare il gregge" di chi, per vari motivi, lo ha perso tutto o in gran parte. E' così che ogni pastore dona la sua pecora più bella, per aiutare lo sfortunato a riprendersi. 1.000 pecore sono giunte ieri nella Valnerina umbra colpita dalle scosse degli ultimi sei mesi che hanno danneggiato molte stalle. Pecore giunte dalla Barbagia alla Gallura, dall'Ogliastra al Campidano, dalla Nurra al Sarrabus, luoghi in cui l'economia non è florida (quest'anno il prezzo del latte è sceso ai minimi storici), ma il rispetto per il lavoro è fondamentale.

Ad aiutare i pastori sardi e la Coldiretti Sarda organizzatrice di questo grande atto di solidarietà, c'era anche la Scubaglobalservice di Diego Scardapane con tutti i suoi volontari, grazie all'aiuto di Giovanni Porcu,  "Il nostro impegno non si limita al mare, quando è possibile siamo sempre pronti ad aiutare "l'altro"". Una grande squadra quella della Scubaglobalservice, che abbiamo conosciuto finora per le iniziative tese alla salvaguardia dell'ambiente marina e che ieri ha reso protagonista la nostra città in un grande atto di solidarietà.

Per garantire la completa imparzialità, era un bambino bendato a scegliere quali pecore venissero donate a ciascun pastore umbro, in un rito antico.

Questi sono gli atti che contraddistinguono il nostro Paese Italia, che nelle sue tradizioni ci fa riscoprire che la solidarietà è fondamentale per "farcela", soprattutto nei momenti di crisi.

 

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