Migranti: De Petris, proteste sindaci? Governo fomenta paure
"Le proteste dei sindaci contro l'ospitalita' per i migranti nei loro comuni e' anche il frutto di una campagna irresponsabile di allarmismo, oltre che dell'egoismo dell'Europa che continua a dispensare solo belle parole senza mai passare ai fatti", afferma la capogruppo di Sinistra italiana al Senato Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto. "Se si dipinge una situazione certamente delicata ma altrettanto certamente non emergenziale come se fosse un'invasione, e' ovvio che soprattutto le piccole comunita' reagiscano col panico. Il governo sta facendo il contrario di quel che sarebbe saggio fare. Invece di tenere a bada le paure irrazionali le fomenta. Invece di insistere usando ogni mezzo con l'Europa perche' si assuma le proprie responsabilita' sbandiera successi diplomatici inesistenti. Invece di dire la verita' ai cittadini italiani scarica ogni responsabilita' sulle Ong e impone un 'codice' che non otterra' nessun risultato se non rendere piu' difficili i salvataggi e aumentare il numero gia' altissimo di vittime", conclude la presidente De Petris
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Licheri "Ha ragione la De Petris, e in Abruzzo il centro-destra dimentica le grandi migrazioni dei nostri corregionali in tutto il mondo"
Ecco é sempre più urgente saper coniugare accoglienza, integrazione e tornare vicino ai cittadini dando certezze.
Quelle certezze si chiamano sanità , scuola, lavoro: insomma un welfare dignitoso e una nuova stagione di diritti per tutti in cui lo stato invece che la guerra ai poveri torni a fare la guerra alle povertà .
Se gli italiani sono sempre più poveri non è certo responsabilità di chi scappa dalla guerra o dai disastri ambientali prodotti dai cambiamenti climatici.
Ha ragione la De Petis: questo governo sta gestendo malissimo l'accoglienza dei profughi ma le parole della Magnacca e di tanti altri Sindaci stridono con la democrazia oltre che il buon senso.
La destra dimentica la nostra storia: di quando gli Italiani partivano con le valigie di cartone per cercare un lavoro. E tante volte non tornavano: come in Belgio perché morivano nelle miniere.
Trovo indecente speculare su questi temi per qualche consenso in più.
Credo sia importante dimostrare che l'Abruzzo è fatto da tanta gente diversa e lontana da queste parole.
Persone che hanno sofferto e conoscono sulla loro pelle cosa vuol dire essere costretti a migrare per un tozzo di pane e per dare un futuro ai propri figli e che trovano questo linguaggio intollerante e inaccettabile.
Daniele Licheri - Segretario Regionale Si Abruzzo
Segreteria provinciale Chieti