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Il percorso ad ostacoli dei malati nella Sanità Pubblica abruzzese

In una giungla burocratica le difficoltà dei malati, ne parliamo con il dottor Jaber Hussein

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Per chi è costretto ad affrontare un percorso di terapie riabilitative fisiche o psichiche nel Vastese, si stroverà davanti ad un percorso travagliato ed impervio tra i meandri di una burocrazia che è ai limiti dell'assurdo.

Ne abbiamo parlato con il dottor Jaber Hussein medico pediatra, giunto oramai all'esasperazione, come tanti altri medici, costretti a far seguire ai propri pazienti un iter burocratico "vergognoso", per poter accedere alle cure riabilitative.

"Quando mi trovo davanti ad un bambino che ha la necessità di accedere a cure riabilitative dopo una diagnosi di un DSA o di un disturbo dello spettro autistico, mi rendo conto che la famiglia si troverà già dai primi passi a dover intraprendere un percorso doloroso, che sarà aggravato dalle pratiche necessarie per poter accedere alle cure, - ci spiega il dottor Hussein - la diagnosi è solo il primo passo. Dalla nostra diagnosi il paziente dovrà rivolgersi ad uno specialista in questi casi un neuropsichiatra infantile, con questa realzione tornano da me che provvedo a dar loro dei moduli da presentare al Punto Unico di Accettazione, dopodichè il paziente è sottoposto al vaglio di una Commissione l'Unità di Valutazione Multimediale, che deciderà a quali cure ha la possibilità di accedere. Con questa realzione il paziente torna dal medico e con la sua impegnativa si rivolge ad uno dei centri riabilitativi a seconda della diagnosi fatta".

Qual è ci si chiederà il problema?

Che il certificato così ottenuto ha la validità di soli 15 giorni e che le liste di attesa nelle strutture certificate, troppo spesso quei 15 giorni li superano abbondantemente. Accade così che il paziente si trova a fare nuovamente tutto l'iter descritto dal dottor Hussein, perdendo nel frattempo la sua posizione nelle liste di attesa.

Ciò accade da circa due anni, da quando le commissioni di valutazione sono diminuite e la ASL Lanciano-Chieti-Vasto ha deciso che quel certificato non avesse più la validità mensile ma quindicinale. 

Sembra che fino al 2014 fossero presenti sul territorio più commissioni, la necessità di ottimizzare i costi (i componenti prendono una sorta di gettone di presenza ogni qualvolta la commissione si riunisce), abbia portato a ridurle ad una, ora la commissione unica composta da medici ed infermieri della ASL, si riunisce tre, quattro volte a settimana.

Ciò che accade per i bambini, accade anche per gli adulti ovviamente, che spesso presentano problemi di deambulazione, con tutte le problematiche annesse alla difficoltà di muoversi.

Le cure riabilitative, che siano esse motorie o psichiche, vengono prestate sul nostro territorio, nel 90% dei casi, da strutture private convenzionate che hanno liste di attesa piuttosto lunghe, si pensi al caso del bambino che rivoltosi al Cireneo è stato messo in lista di attesa, come decine di altri bambini (leggi).

Troppo spesso le lungaggini burocratiche e l'urgenza di inserirsi in un percorso riabilitativo, (i tempi di inizio delle cure per alcune patologie sono fondamentali, per poter avere dei miglioramenti significativi), fanno optare per le prestazioni private a pagamento (si pensi che una sola seduta con una logopedista ha un costo di 25 euro).

Non si comprende perchè un certificato che attesta la necessità di un percorso di cure riabilitative, soprattutto per diagnosi come i DSA o i disturbi dello spettro autistico debbano avere una validità quindicinale, nell'arco di 15 giorni i sintomi di questi disturbi possono forse migliorare senza le cure necessarie?

E' quello che si è chiesto il dottor Hussein, che si chiedono molti medici di base, che ci chiediamo anche noi siangoli utenti.

 

 

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