Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Chi ci guadagna dalla differenziata?

Incontro pubblico sul Civeta, Gerardini: "Si sta perdendo un'occasione!"

Condividi su:

Ieri si è tenuto a Cupello, un incontro pubblico in cui si parlava di rifiuti, di ambiente, di come tutelare un territorio da possibili fonti di inquinamento per la tutela della salute pubblica.

L'incontro organizzato dall'associazione politica "Il Cambiamento", ha visto quali relatori il commissario del consorzio pubblico Civeta Franco Gerardini e Giuseppe Di Marco presidente regionale di Legambiente.

Nonostante il tema avesse una certa rilevanza, i soli amministratori presenti erano il sindaco di Cupello Emanuele Marcovecchio, Angelo Marchione sindaco di Furci, Camillo D'Amico organizzatore dell'iniziativa consigliere del comune di Cupello.

La Storia

Il Civeta è un polo tecnologico, costituito 20 anni fa per trovare una regolamentazione nello smaltimento dei rifiuti urbani. Troppe erano diventate le discariche disseminate sul territorio del Vastese non regolamentate e non "abbastanza" controllate (leggi). Si pensi alla discarica da poco bonificata del Bosco Motticce, dislocata a poche centinaia di metri dal fiume Trigno, posizionata sopra falde acquifere le cui acque permettono tuut'oggi l'irrigazione di oltre mille ettari di coltivazioni.

La soluzione venne trovata a Valle Cena, grazie ad un'azione politica lungimirante, che accomunò i politici di ogni schieramento politico, nella salvaguardia di un territorio e della sua comunità.

Le decine di discariche urbane vennero chiuse. Oggi sono decine quelle che non sono state bonificate, e sottoposte alle procedure di infrazione comunitaria, che costerà cara alle tasche di tutti i cittadini.

Oggi il Civeta sta morendo. Il commissariamento voluto da Luciano D'Alfonso presidente della Regione Abruzzo nel 2015, affinchè l'ente in deficit, cominciasse il percorso di inglobazione nel AGIR (la nuova Autorità regionale per la gestione integrata dei rifiuti urbani), ha visto il succedersi di due commissari, l'avvocato Lidia FloccoFranco Gerardini, che in questi due anni hanno tentato di rimettere in sesto un ente utilizzato per troppi anni come qualcuno ha affermato, come "mucca da mungere" anzichè quale reale possibilità di sviluppo di un territorio.

Da diversi anni oramai è in atto un lento svuotamento delle prerogative del Civeta. Molti dei servizi che creavano introiti, sono stati affidati ad un privato, (raccolta differenziata e smaltimento dei materiali che creano un guadagno). 

Al Civeta sono rimasti i costi: tre discariche con la relativa bonifica, personale che dovrà in qualche modo trovare una ricollocazione o essere licenziato.

Gli stessi sindaci che chiedono a gran voce il mantenimento dei livelli occupazionali sono quelli che assegnano gli appalti per la raccolta a società terze, (dietro ovviamente regolare gara). Le motivazioni sono un supposto risparmio per i cittadini, che a distanza d'anni, vedono aumentate le tariffe, nonostante la raccolta differenziata, dovrebbe su carta comportare un abbassamento delle stesse.

Il Civeta oggi

Oggi il Civeta sta tentando di recuperare un deficit di bilancio che al 2015, (pre commissariamento), ammontava ad 1.200.000 euro, recuperando crediti pregressi con alcune amministrazioni con il quale l'ente aveva in essere dei contenziosi, ultimo dei quali con il comune di San Salvo di 700 mila euro, non ancora riscosso.

L'impianto sta perdendo, grossi quantitativi di rifiuti "ricchi", quelli che generano guadagni, che potrebbero essere reinvestiti nell'impianto generando quel circuito virtuoso che non renderebbe l'ente un peso ma una possibibilità di sviluppo per il territorio. "Si sta perdendo un'occasione" ha tuonato più volte Franco Gerardini, per il quale consegnare questi rifiuti a privati, senza alcun guadagno per i cittadini, non lede solo il Civeta ma tutti i contribuenti.

I possessori dunque delle maggiori quote consortili (Vasto 48, San Salvo 25), non utilizzano il Civeta per lo smaltimento di alcuni dei loro rifiuti, "nonostante lo stesso statuto dell'ente (art.7) preveda il decadimento dallo stesso qualora non si utilizzino gli impianti", ha affermato Gerardini.

Il Futuro

Il Civeta nel futuro visto con gli occhi del commissario Gerardini, è un polo tecnologico che vede al centro il rifiuto non quale danno, ma quale risorsa. Un polo che raccoglie e ricicla il rifiuto, in un contesto ambientale controllato, pubblico, di cui il territorio possa beneficiare a livello ambientale e occupazionale.

Nuovi importanti investimenti sono in atto, il revamping, il progetto di un impianto a biometano che trasformi i rifiuti in energia. Nessuna risorsa è stata stanziata in passato per la bonifica delle due vasche chiuse, a cui bisognerà presto procedere. Ma tutto ciò sarà possibile solo se le pubbliche amministrazioni interessate, agiranno in un'unica azione politica, tesa a salvaguardare gli interessi dei cittadini e del territorio Vastese. Sarà così?

 

 

 

 

 

 

 

Condividi su:

Seguici su Facebook