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“Il Signore è vicino a chi lo invoca”

Commento al vangelo

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“Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente? Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”.

Gli operai disoccupati di questa pagina evangelica stanno evidentemente significare come se la difficoltà che viviamo ora, con la mancanza di lavoro, ci fa guardare il nostro futuro senza speranza. La rassegnazione sembra soffocarci, abbatterci.

Alla domanda rispondono: “nessuno ci ha presi a giornata”: nessuno si è fatto vivo a cercarci. Del vigore delle nostre braccia o delle vivacità della nostra intelligenza non sappiamo che farcene; i nostri 20, 30, 40, 50 anni ecc. non sappiamo come spenderli se nessuno viene a cercarci, noi non rischiamo… perché, quale lavoro, vale la pena di faticare?

Non è successo niente neanche oggi: “Nessuno ci ha presi a giornata”. Davanti ai nostri occhi non c'è un'avventura che ci entusiasmi; ce ne stiamo qui, agli angoli delle strade, chiacchierando stancamente sempre delle solite cose; ci basta sopravvivere e del giorno di ieri non ci importa più nulla.

Oggi questa è la mentalità che si va affermando. E quante persone, per rabbia, finiscono addirittura per dir di sì alla loro stessa disperazione? Come possiamo non provare dolore per tutto questo?

Come possiamo non sentire l'eco della risposta gli operai del Vangelo? Ma Qual’è allora il nostro compito? A questa umanità sfinita dobbiamo rifare l'annuncio liberante espressa nel Salmo Responsoriale: “Il Signore è vicino a chi lo invoca”.

Quando Santa Chiara, fuggita dalla casa paterna, arrivò nei pressi di San Damiano, alla domanda di San Francesco che le chiedeva: “Che cosa cerchi?” Rispose soltanto “Cerco Dio”.

Cerchiamo Dio per ritrovare noi stessi, e ritroviamo noi stessi! Perché cercare Dio coincide con il cercare la verità di sé e, perciò, è la cosa più intelligente che possiamo fare! Se non cerchiamo Dio vuol dire che non amiamo la nostra vita, non ci vogliamo bene. Come si esprime questa ricerca? Nel prendere sul serio i segni che Dio ci dà ogni giorno: un incontro, una lettura, una preghiera, un dolore o una gioia grandi: qualunque sia il punto di partenza, ciò che conta è non permettere che la solita superficialità soffochi questa cosa nuova.

Occorre appoggiarci continuamente alla presenza di Cristo che ci rigenera il cuore, lo apre all'amore e fa sperimentare così una solidità della vita che è il frutto più grande e più vero che desideriamo. La vita cristiana non si inventa, ma la si incontra nel volto di Qualcuno, nel volto di Cristo. Il cristianesimo è un’esperienza da vivere nella nostra amicizia, è una speranza per la nostra vita. Questa è la Comunità: io e te che camminiamo nella stessa speranza, con tanta umiltà, accettando tutto quello che cercate come dono. Amen

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