Bisogna partire dai bambini e dai ragazzi, bisogna inculcare a loro gli ideali della libertà e il rispetto verso gli altri. Solo in questo modo possiamo costruire un futuro migliore. La scuola deve essere il terreno su cui seminare questi ideali, affinché un domani gli errori commessi nel passato e nel presente siano solamente un brutto ricordo di quanto accaduto in precedenza.
Oggi ricorre la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, perché purtroppo c’è stato bisogno di istituire una giornata per ricordarci che le donne non devono essere vittime di violenze e di suprusi. Le stesse donne che ci danno alla luce, le stesse donne con cui cresciamo, le stesse donne che amiamo, le stesse donne che danno alla luce i nostri figli, le stesse donne che si prendono cura di noi, sono le stesse donne che poi subiscono violenze da uomini che pensano di essere superiori a loro, che pensano di possederle.
Oggi, però, si potrebbe definire questa giornata non solo come la giornata contro la violenza sulle donne, ma come la giornata contro la non violenza e la libertà di vivere, perché nessuna forma di violenza deve e può essere tollerata.
Ognuno di noi ha il diritto alla vita, ma soprattutto ognuno di noi ha il diritto di vivere una vita libera.
Al giorno d’oggi le violenze non sono solo fisiche, ma spesso sono soprattutto psicologiche, violenze che lasciano un segno indelebile nella persona che ne è vittima…
Bisogna educare i ragazzi alla libertà, al rispetto e soprattutto alla diversità, perché il diverso non deve far paura, ma deve essere una ricchezza.
Ognuno di noi deve essere libero di poter esprimere il proprio io, senza condizionamenti, deve essere libero di poter vivere la propria vita, senza la paura che qualcuno lo possa discriminare perché diverso, ma… diverso da chi?
La scuola deve essere la casa dove nasce la cultura, dove non ci devono essere discriminazioni di sesso, di etnia, di religione, di orientamento sessuale, di estrazione sociale e di aspetto estetico, perché chi giudica è solamente una persona succube dell’ignoranza, e l’ignoranza può essere contrastata solo attraverso la cultura.
Bisogna educare i ragazzi e la società intera a contrastare anche l’omertà, perché chi assume un comportamento omertoso si rende complice delle violenze, perché le nostre vite finiscono quando rimaniamo in silenzio di fronte alle cose davvero importanti, di fronte alla violenza, di fronte alla guerra, di fronte alle ingiustizie.
Gandhi affermava: “Il sentiero della non violenza richiede molto più coraggio di quello della violenza.”
È arrivata l’ora di prendere coraggio e di cambiare questo mondo, perché se ciascuno di noi fa qualcosa nel suo piccolo per cambiarlo, insieme alla fine potremo costruire un futuro migliore.