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Le conseguenze dei trasformismi

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Siamo ormai in piena campagna elettorale e le promesse dei politici sono tali e tante da rendere veramente  imbarazzante la scelta il prossimo 4 marzo. Credo comunque che alla fine avrà la meglio chi riuscirà ad assicurarci il cappuccino del mattino gratis.

Chi la politica la fa per professione, lo sappiamo, ha sempre qualche proposta da farci e ad ogni appuntamento elettorale non manca mai di ricoprirci di attenzioni .

Quello che invece desta maggior meraviglia è la tifoseria che si crea intorno al/alla vincente di turno. Oltre il 50% dell’elettorato ormai non vota più ma è impressionante notare che nel restante 50% un buon numero di avventurieri pur di salire sul carro vincente siano sempre pronti ad abbandonare le vecchie idee per abbracciare le nuove. E poco importa se si proviene da una o più militanza di sinistra e improvvisamente ci si ritrova a condividere idee destrorse. L’importante è aver colto il momento propizio per sistemare i propri affari.

E così certi elementi non hanno alcuna difficoltà a cambiare idea ad ogni stormir di fronda. Beninteso tutti in alcuni momenti della vita possiamo commettere errori nel fare le nostre scelte ma come dicevano i latini è il perseverare nell’errore che è diabolico. Invece c’è chi con molta leggerezza pur avendo calpestato altri palchi crede di poter salire in cattedra per rivelarci la sua nuova verità. Anzi in qualche caso i nuovi convincimenti vengono sostenuti con fin troppo entusiasmo.

Ora io credo che l’elettorato sia già fin troppo frastornato per le cose che accadono tant’è che come dianzi detto circa il 50% diserta le urne. Sono altresì convinto che l’instabilità di idee di chi è costantemente in cerca di visibilità per soddisfare le proprie ambizioni professionali contribuisca ancor più a far disamorare gli elettori nei confronti della politica. Non entusiasma vedere frequenti cambiamenti di idee e men che meno certi trasformismi entusiasmano chi trova ancora il coraggio di recarsi alle urne per rispetto di chi ha lottato per il diritto al voto. Perciò chi vuole fare scelte diverse rispetto al passato le faccia pure ma in silenzio perché l’elettorato, già abbastanza disgustato, non avverte alcun bisogno di assistere a questo via vai di arrivisti che pur di soddisfare le proprie ambizioni si attaccano al carro del notabile di turno con indecente noncuranza. 

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