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La lettera di Marcello

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Riceviamo e pubblichiamo. Egr. Sig. Sindaco, mi presento, sono Marcello Raspa e studio a L'Aquila e desideravo comunicare con qualche persona di riguardo del mio paese, anzi, città natale (purtroppo non ho trovato l'indirizzo di posta elettronica del sindaco e della giunta ). Innanzitutto mi volevo complimentare con l'amministrazione, che ha dato uno stile del tutto artistico a San Salvo e l'ha resa molto più bella, ma io ovviamente le ho scritto per un problema che riguarda l'abitabilità: la sicurezza. Oltre a percepire le leggendarie storie di automobili bruciate, oppure i grandi fatti di qualche pazzo criminale che fanno così tanto parlare la gente, addirittura da far arrivare queste storie persino alle mie orecchie così lontane dal mio paese, io volevo proporle la mia storia, quella di un ragazzo a cui capitano a se e ad i suoi vicini (di cuore e di casa) delle piccole delinquenze da parte di giovani criminali che non si fanno scrupolo di persone anziane o di futili furti che possono assicurargli al massimo una bevuta al bar sotto casa. Ad esempio all'incirca un mese fa nella zona del centro (tra via San Giuseppe e via Firenze vicoli annessi) hanno tentato di derubarmi dell'autoradio (valore massimo 40 euro circa) con scarsi risultati per loro, dopo avermi fracassato il vetro e la portiera della macchina. Nessuno nella zona si era accorto di questo avvenimento. Io ovviamente non le scrivo solo per la mia autoradio, ma per metterla a conoscenza che questo fatto si è ripetuto numerose volte anche ad altre persone, fino a rubare motorini e persino la benzina alle apecar posteggiate ai lati della strada. Non ultimo il furto subito da mia nonna Lina Tomeo (che è stata la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso e mi ha dato motivo di scriverle questa lettera ) la quale stando davanti casa giorni fa,è stata avvicinata da una persona che chiedendogli l'orario ha approfittato del momento di distrazione per scippargli la collana che aveva indosso. Queste sono piccole storie che accadono in questo quartiere, ma le lascio immaginare cosa può accadere in una cittadina intera. Si può partire a combattere la piccola criminalità, per poi arrivare a rendere sicura una città intera? Questo è un compito il quale spero che questa amministrazione si dedichi nel suo massimo impegno. Io personalmente ho perdonato chiunque sia in mio rapinatore, sperando per lui che abbia capito l'errore del gesto e l'importanza di non compiere più queste vigliaccherie. Ma altresì spero che chiunque non voglia redimersi dalle sue malfatte gli venga impartita una punizione che sia da esempio per gli altri malfattori. Fiducioso della vostra collaborazione, nella speranza che questa lettera abbia fatto breccia nel vostro cuore e nel cuore di tutti i sansalvesi che si rispecchiano nella mia situazione, le porgo i miei cordiali saluti. Marcello Raspa, sansalvese Ps. Se vuole, a sua discrezione, può pubblicare questa lettera su qualche giornale locale in modo che sia un inizio per smuovere gli animi di chi ha subito delle ingiustizie ma non ha avuto modo di esprimerle, affinché l'unione popolare sia la prima arma per combattere questa incombente delinquenza. Le prego di rispondere a questa mia mail, affinché io sia sicuro dell'avvenuta ricezione. La ringrazio ancora.''
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