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Il fallimento dell'Europa

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La sfiducia dei cittadini verso la politica nostrana ed europea è a livelli mai raggiunti nel passato. Ogni giorno ci tocca ascoltare le solite chiacchiere e i rimpalli di responsabilità. Nessuno sente la necessità di fare un esame di coscienza e ripensare ai propri errori. Chi è all’opposizione ha soluzioni per tutto. Si direbbe che i migliori amministratori sono sempre all’opposizione e chiunque governi o si accinga a farlo viene preso di mira con critiche feroci. E intanto questo atteggiamento disfattista non giova al paese tant’è che l’Europa, che di scheletri negli armadi ne ha tanti, non perde occasione per salire in cattedra. E’ lecito chiedersi cosa può insegnare all’Italia ad esempio un elemento della caratura di Juncker che per 18 anni è stato primo ministro del suo microscopico Lussemburgo concependo leggi per attrarre aziende e imprenditori con agevolazioni fiscali inconcepibili in una unione di stati?. Nei giorni scorsi l’ineffabile Juncker  è arrivato a dire “ vigileremo sui diritti degli africani in Italia”. Bravo!. E quando mai si è preoccupato di vigilare sui diritti degli africani in Europa?. Il miglior commento l’ha fatto la Meloni “bevi di meno”. Evidentemente Juncker ritiene che il problema dei migranti sia solo italiano e che ad esempio il compito della Francia sia solo quello di accentuare con le sue iniziative belliche i problemi migratori. Quanti costi e quali disagi gravano sul nostro paese per via dei migranti che approdano in Italia e grazie a quello sconsiderato accordo di Dublino deve gestire?.

I finti europeisti ci ricordano spesso il nostro debito pubblico ma nessuno osa ricordare ai tedeschi che il cosiddetto six-pack stabilisce che il surplus di partite correnti (differenza tra esportazioni e importazioni) non può essere superiore al 6% medio per tre anni. I crucchi uber alles quella regola non la rispettano perché hanno la pretesa di comandare. Oltre a Bruxelles si spendono milioni per tenere in piedi le sedi di Lussemburgo e Strasburgo dove ogni mese i politici si trasferiscono con tutte le loro scartoffie. Perché questo dispendio di denaro visto che sono soldi anche nostri?. Non se ne parla perché quelle sedi sono nate per volere di nazioni influenti e per sopprimerle occorre il consenso di tutti altrimenti non se ne fa niente.

Merkel e  Sarkozy con i contribuiti europei destinati alla Grecia hanno salvato le loro banche e in quella circostanza non hanno voluto perdere l’occasione per vendere a quel popolo a vocazione turistica navi da guerra e carri armati. Però quando francesi e crucchi salgono in cattedra difendono a spada tratta l’austerità.  

Per sottolineare l’incompetenza di questa Europa si potrebbe parlare dei paradisi fiscali che Bruxelles tollera, delle ingiustificate differenze di tassazione tra i vari stati dell’unione che invogliano le aziende a cambiare la sede fiscale, delle nazioni del gruppo di Visegrad che ciucciano contributi all’Europa ma di doveri non ne vogliono sapere.

Questa Europa è degna di elementi del calibro del corrotto Sarkozy e dei finti europeisti Macron e Merkel che fanno rivoltare nella tomba i padri fondatori.

Questa Europa non può permettersi di mettere lingua sulla nomina a ministro dell’economia Paolo Savona e l’Italia continuerà ad essere una ruota di scorta fino a quando non si impegnerà con tutte le sue forze per realizzare il sogno di Spinelli che aveva ben altri ideali.

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