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Dopo il sensazionalismo mediatico, impariamo dagli errori.

Minorenne ricattata: la riflessione di una lettrice

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Ragazzina di 15 anni ricattata, abusata e ridotta in schiavitù psicologica per 2 anni da ragazzi minorenni.

Non è la prima ragazzina a subire questo tipo di violenza, e purtroppo non sarà l’ultima.

Ma perché ci colpisce tanto?

Forse perché ha una collocazione geografica molto vicino alla nostra!?

Ci chiediamo come nella nostra isola felice , nel nostro orticello, sia potuta accadere una cosa simile.

La risposta è che in Italia ogni paese è un orticello, ogni posto viene sconvolto solo se la notizia lo riguarda direttamente. Non ci scomodiamo per altre realtà … al massimo proviamo dispiacere ma, finito il telegiornale, con un sospiro, si torna alle normali attività.

Allora di cosa ci stupiamo?

Un fatto gravissimo è accaduto, e sicuramente ne sta accadendo uno simile a Milano, a Roma o a Catania.

Ma la colpa di chi è?

Se ne sono dette tante, troppe. Colpa dei genitori, colpa della scuola, colpa degli amici. Ma la colpa è nostra.

Nostra… di chi non solo non è attento allo sguardo di una ragazzina che chiede aiuto, ma  di chi ogni giorno guarda con normalità una violenza (qualunque essa sia) e passa oltre, magari accentuando il tutto con “se l’è cercata!”, lavando la coscienza di chi ne è stato testimone.

Se quella ragazzina avesse avuto la sensazione che “l’orticello” fosse stato dalla sua parte, non avrebbe subito per 2 anni.

Allora impariamo dagli errori, quella ragazzina (insieme a tutti i ragazzini vittime di violenze, in Abruzzo, in Italia, nel mondo!) è anche nostra figlia/sorella/nipote/amica!

 

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