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Pubblicato il nuovo regolamento sull’agricoltura biologica

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E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il nuovo regolamento sull'agricoltura biologica che entrerà in vigore nel 2021.
“L’Italia – ha dichiarato il Ministro delle Politiche Agricole Centinaio –  si conferma leader europeo per l’agricoltura biologica, sia in termini di mercato sia in termini di superfici”.

Nel nuovo regolamento, anticipa il Ministro, “è stato modificato il regime di importazione da Paesi terzi, rendendo più trasparente il sistema di importazione del biologico extra UE; è stata introdotta la certificazione di gruppo che favorisce le piccole aziende e per la prima volta è stato affrontato il tema della soglia dei residui nei prodotti biologici”.
Il testo punta a garantire l’alta qualità dei prodotti biologici e prevede “controlli rigidi e basati sul rischio di contaminazione lungo tutta la catena di approvvigionamento”. I controlli saranno fatti in sede per tutti gli operatori, annualmente di regola o ogni due anni se nessuna irregolarità è stata riscontrata nel corso di tre anni.

Ancora: “Tutti i prodotti importati da paesi extra UE dovranno rispettare gli standard dell’UE. Le attuali norme in materia di “equivalenza”, che impongono ai paesi terzi di conformarsi a norme simili ma non identiche, saranno eliminate entro cinque anni dall’entrata in vigore”.

La normativa vuole aumentare la produzione biologica europea e prevede che le deroghe che permettono l’utilizzo di semi convenzionali nella produzione biologica saranno eliminati entro il 2035. “Le aziende agricole che producono sia prodotti convenzionali che biologici continuano a essere autorizzate, a condizione che le due attività agricole siano chiaramente ed efficacemente separate”, dicono i parlamentari, che prevedono anche certificazioni più facili per i piccoli coltivatori. “Le certificazioni di gruppo permetterebbero ai piccoli coltivatori che si convertono al biologico di risparmiare soldi e tempo”.

Altro capitolo è quello della contaminazione da pesticidi chimici o fertilizzanti sintetici. Le norme prevedono misure precauzionali per evitare la contaminazione. “Se si sospetta la presenza di un pesticida o un fertilizzante non autorizzato, il prodotto finale non potrà essere etichettato come biologico fino ad ulteriori indagini; se la contaminazione risulterà volontaria o se l’operatore non ha applicato le misure precauzionali, il prodotto perderà lo status di alimento biologico”.

Il Parlamento europeo sostiene poi che “gli Stati membri che al momento applicano soglie massime per le sostanze non autorizzate nei cibi biologici, come pesticidi, potranno continuare a farlo, a condizione che permettano ai prodotti biologici provenienti da altri paesi UE e che rispettano le regole dell’Unione, di entrare nel loro mercato”.

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