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Chieti: iniziative“Non t’azzardà”e "Slotmob" per il contrasto al gioco d’azzardo

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I numeri tratteggiano situazioniad alto rischio che se non osteggiate potrebbero determinare la crescita di fenomeniludopatici. È forte l’attrazione che lega il gioco d’azzardo ei chietini, nonché gli abruzzesi in generale: la regione è tra le prime nel nostro Paese per le puntate medie pro capite che raggiungono i 1.700 euro. Ed è nell’ottica di contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo che è stato inaugurato il progetto ‘Non t’azzardà’, voluto dalla Confcommercio di Chieti.

L’associazione sarà uno dei componenti di un tavolo di lavoro concepito per discutere e combattere la ludopatia. Parteciperanno al progetto anche gli esperti dei Servizi per le dipendenze della Asl di Chieti-Lanciano-Vasto nonché i membri dell’associazione no profit ‘Torna il sorriso’, presieduta da Giuseppe Schiavo. Il regista dell’iniziativa è Marisa Tiberio, presidente di Confcommercio Chieti.

‘Non t’azzardà’ si propone di impiegare regolamenti condivisi volti a limitare il gioco d’azzardo e accrescere la consapevolezza della classe politica in fatto di ludopatie. Lo scopo è ancheproteggere i soggetti più a rischio, ovvero giovani, anziani e imprenditori.

C’è statauna altra iniziativa che,muovendosisullo stesso piano del dibattito pubblico, ha preceduto ‘Non t’azzardà’. Lo "Slotmob", condotto dagli studenti del Liceo Gonzaga di Chieti, ha voluto richiamare l’attenzione dei cittadini in merito alla lotta alle nuove povertà e alla dipendenza dal gioco d’azzardo.

Il dirigente scolastico Grazia Angeloni ha quindi riconosciuto i meriti del bar Gran caffè Cigno di Chieti Scalo per non dare spazio alleslot machine. Un gesto accolto con piacere dalla titolare dell’esercizio pubblicoMarzia Calcagna, che ha confermato la volontà di fornire ai suoi clienti un luogo “fatto per le persone, per la cultura e non per l’isolamento”.

La manifestazione ha registrato la presenza di alcuni rappresentanti del Comune di Chieti (l’assessore al commercio Carla Di Biase e il consigliereMarco di Paolo) e altre personalità quali la dirigente del SerD dell’ASL di Chieti, Paola Fasciani e la direttrice della CNA Chieti, Letizia Scastiglia.

L’attenzione verso il tema della ludopatia è suscitata dalle proporzioni assunte dal fenomeno. Secondo l’AAMS (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli)i chietini spendono (a livello pro-capite) 955 euro per slot machine e videolottery. Durante il 2016 sono stati spesi più di 49 milioni di euro nel Comune. Ma non è solo un problema per l’entità economica, la questione ha un riverbero sociale non secondario, sul piano relazionale, familiare e professionale.

La soluzione non coincide necessariamente con la rinuncia al piacere del gioco, ma divertirsi senza il rischio di impegnative implicazioni economiche e personali. Il Web, ad esempio, prospetta l’opportunità di giocare alle slot machine gratis, ovvero dispositivi virtuali che non utilizzano denaro reale ma moneta digitale. Una risorsa indicata per un pubblico consapevole,ma molto meno insidiosa delle macchinette tradizionali.

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