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Addio a Don Camillo Gentile, sacerdote di grande generosità pastorale

Aveva 91 anni. Sabato mattina i funerali nella Cattedrale di San Giuseppe

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"L’età restringe le forze, ma la mia volontà è sempre pronta per continuare ad essere strumento nella mani di Dio”. E’ una delle frasi che Don Camillo Gentile ha pronunciato il 29 giugno del 2011 nella Chiesa parrocchiale di S. Marco, quando ha celebrato, assieme ad alcuni confratelli, presente il Vescovo di Trivento, Mons. Domenico Scotti, il 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale.

Da allora, don Camillo ha accettato con serenità le difficoltà fisiche, legate alla sua veneranda età (l’11 gennaio 2019 avrebbe compiuto 92 anni), continuando, finché ha potuto, anche la collaborazione in Parrocchia.

Questa mattina, alle ore 5.30, don Camillo Gentile ha cessato la sua vita terrena, lasciando in tutti quelli che l’hanno conosciuto un grande rimpianto per la sua grande umiltà e generosità pastorale. Personalmente l’avevo sentito per gli auguri il giorno di Natale. E’ stato felicissimo della telefonata, ma nella sua voce si percepiva anche tanta stanchezza.

In un messaggio il parroco di S. Marco Don Nicola Fioriti, invitando a pregare per l’anima benedetta di don Camillo, ha annunciato ai fedeli che la camera ardente sarà allestita in mattinata nella Chiesa della Madonna dei Sette Dolori e che i funerali saranno celebrati a Vasto sabato 29 dicembre nella Concattedrale di S. Giuseppe, alle ore 10,00..

Ricordo le tappe fondamentali della sua vita sacerdotale: prima destinazione nell’ottobre del 1951 (circa 10 mesi) a Santa Maria Maggiore di Vasto, come vice-parroco di Don Nicola Di Clemente; poi parroco a Villalfonsina (13 anni); di nuovo a Vasto in Curia; poi parroco a Cupello dal 1968 al 27 settembre 2005; infine ritorno a Vasto presso la comunità di San Marco.

Ricordo anche che nel 2017 l’Amministrazione Comunale di Villanfonsina, tramite il sindaco Mimmo Budano, lo ha nominato cittadino onorario “per l’alto impegno profuso e per gli eccelssi risultati raggiunti nella comunità”.

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