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Consorzio industriale ed economia. Marchese scrive al Governatore Del Turco

redazione
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SAN SALVO - Il sindaco Marchese ha inviato una ''lettera aperta'' indirizzata al Presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco,all'assessore alle Attività Produttive, Valentina Bianchi, e al presidemte della IV Commissione, Augusto Di Stanislao. ''I dati relativi all'economia e all'occupazione a San Salvo e nel comprensorio fanno ben sperare per il futuro. Dopo un periodo di sofferenza del sistema produttivo locale vi è un aumento costante ed anche vivace dell'occupazione e richiesta di aumento di produzione per alcune aziende nonché richiesta di nuovi insediamenti. - scrive il primo cittadino della città adriatica - Questa tendenza deve essere guidata mettendo a disposizione delle imprese tutti gli strumenti necessari, creandone di nuovi e riprogettando quelli ormai datati che non assolvono più ai compiti per i quali sono stati creati. Il tasso di disoccupazione si attesta intorno al 5,5 per cento e l'export è aumentato dell'11,1 per cento nel 2007, in media con il dato nazionale ma leggermente inferiore a quello dell'Italia meridionale. Arrivano quindi segnali di ripresa che non possono non essere colti, anzi devono essere accompagnati da azioni forti e concrete''. ''Occorre innanzitutto una ricognizione delle infrastrutture esistenti e una programmazione di quelle da realizzare individuando finanziamenti e tempi certi di realizzazione. - precisa Marchese - Ciò suggerisce la necessità di avere un'unica sede di concertazione in cui si decida un piano complessivo di sviluppo utilizzando tutti i fondi a disposizione, europei, nazionali e regionali. In questa fase la collaborazione delle forze datoriali e sindacali ma più in generale dell'intera classe dirigente regionale e locale è assolutamente indispensabile. Bisogna poi aiutare il sistema produttivo a migliorare la competitività e quindi sostenere l'innovazione e la ricerca. Occorre mettere in rete il territorio predisponendo un sistema informativo soprattutto per le aree industriali ed artigianali, che in tempo reale e dovunque ci si trovi dia conoscenza delle opportunità di investimento, delle aree disponibili, di eventuali finanziamenti e dei tempi occorrenti per le autorizzazioni. In questo contesto occorre verificare se gli organismi deputati a sostenere lo sviluppo industriale rispondono ancora alle esigenze per le quali sono stati creati oppure necessitano di modifiche funzionali o strutturali. I Consorzi per lo sviluppo industriale hanno il compito di promuovere le condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo di attività nei settori dell'industria, dell'artigianato produttivo e del commercio. A tale scopo realizzano, gestiscono infrastrutture per l'industria, servizi reali alle imprese, iniziative per l'orientamento e la formazione professionale dei lavoratori, dei quadri direttivi e intermedi e dei giovani imprenditori. Quelle appena descritte sono le funzioni assegnate ai consorzi dalla legge e precisamente dall'art. 4 della L.R. n. 56 del 1994. In questo contesto, poi, provvedono all'assegnazione di aree produttive previste nei propri piani regolatori alle aziende interessate e alla gestione delle aree produttive individuate nei piani regolatori comunali previa necessaria intesa con i Comuni stessi. Le aree vengono assegnate alle imprese previa sottoscrizione di una convenzione che regola i rapporti tra le parti. I contenuti della convenzione spesso non vengono accettati dalle imprese in quanto eccessivamente penalizzanti. Qualche Consorzio prevede un prezzo di cessione delle aree maggiorato del 50 per cento rispetto al prezzo di acquisto, qualche altro prevede un contributo di circa 2 € per ogni metro quadrato dell'area da cedere. Nel caso di affitto dell'azienda il consorzio, seppure in percentuale minima, partecipa alla ripartizione del canone e ancora si prevede che è dovuto al consorzio una somma pari al 50% della differenza del valore dell'area o dell'immobile al momento dell'alienazione rispetto a quello a suo tempo pagato. Sono poi previsti contributi da quantificarsi per la manutenzione delle infrastrutture o per le opere che si andranno a realizzare. La convenzione viene imposta anche alle imprese che si sono insediate prima della istituzione dei consorzi per cui può succedere che un'impresa che opera da sempre sul territorio e vuole ampliare l'attività si veda negato il parere favorevole perché non ha sottoscritto alcuna convenzione''. E dopo la lunga analisi, il sindaco propone ''alcune riflessioni'' alla cosiddetta ''classe dirigente'': ''I consorzi per lo sviluppo industriale sono ancora adeguati a promuovere lo sviluppo produttivo del territorio? Se non lo sono quali iniziative occorre intraprendere? Quali servizi è urgente che vengano organizzati e messi a disposizione delle imprese? Non vi è dubbio che occorre formare le professionalità e quindi adeguare le competenze alle esigenze della produzione locale anche migliorando le conoscenze. Bisogna aiutare tutto il sistema produttivo a migliorare la competitività e ciò impone interventi che aiutino le imprese ad aumentare le proprie dimensioni, un aiuto per la loro internazionalizzazione e quindi innovazione e ricerca. Vi è poi tutta la problematica legata alla infrastrutturazione locale, alla logistica ed all'approvvigionamento energetico. Temi che devono trovare risposte adeguate in termini di idee, azioni e servizi. E' necessario, quindi sollecitare un coinvolgimento delle forze produttive, economiche e sociali per trovare le migliori risposte alle esigenze di sviluppo e per assicurare un futuro sereno alle nuove generazioni. Da Sindaco di una cittadina che ha basato la sua crescita sullo sviluppo industriale, vorrei che queste considerazioni servissero ad aprire un serio e attento dibattito che si traduca in scelte concrete e innovative in un settore trainante per lo sviluppo futuro dell'economia abruzzese''
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