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Luppolo in Abruzzo: dalla coltivazione alla vendita sul mercato, buoni risultati per il convegno a Scerni

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Giovedì 31 Gennaio, presso l’Istituto Agrario “Ridolfi-Zimarino” di Scerni (CH), istituto parte della RIASF, Rete degli Istituti Agrari Senza Frontiere, Agia Abruzzo e Agia Chieti-Pescara, con la collaborazione di CIA – Agricoltori Italiani Chieti-Pescara hanno presentato un Convegno dal tema: ”La filiera del Luppolo Italiano in Abruzzo, dalla coltivazione alla vendita sul mercato”.

Dopo i saluti della vice Preside dell’Istituto Agrario Nadia De Risio e del Sindaco di Scerni Alfonso Ottaviano, è intervenuto il Presidente CIA – Agricoltori Italiani Chieti-Pescara Nicola Antonio Sichetti, sul tema del ricambio generazionali in agricoltura, augurandosi che la prossima programmazione riesca a porre seriamente al centro degli interessi questo tema, contribuendo a favorire l’insediamento di nuovi giovani agricoltori ed il ricambio in aziende già esistenti anche grazie all’ausilio delle società di affiancamento.

Durante l’introduzione, curata da Enrico Calentini, Vice Presidente AGIA Abruzzo, sono emerse le grandi opportunità che potrebbero essere colte con la coltivazione del luppolo; innovazione e redditualità in un’ottica di aziende agricole giovani sempre più multifunzionali; si è poi parlato della vocazione del luppolo a crescere su terreni marginali e fondovalle anche notevolmente umidi, quale occasione per recuperare e sviluppare terreni in disuso che poco si adattano a molte altre coltivazioni e far sì che molti giovani possano affittare terreni dimenticati dai proprietari e costruirci dei luppoleti;  questo innescherebbe un meccanismo virtuoso nel quale va ad insistere un’auto manutenzione del territorio con azioni di regimazione delle acque avendo poi,  risvolti positivi anche in termini sia di arginamento del dissesto idrogeologico che paesaggistico ed estetico del nostro territorio.

Si continua poi con la possibilità che il luppolo potrebbe offrire come fulcro per la presentazione di piani di primo insediamento o sviluppo aziendale e di filiera finanziabili dal PSR; la duttilità di questo prodotto è tale da poter creare molti progetti diversi dove però le aziende devono fare rete e avviare cooperazioni strutturate al fine di creare sistemi aziendali nuovi, più forti ed in grado di poter meglio affrontare le sfide del mercato moderno e della globalizzazione che impone di strutturarsi in maniera tale da poter anche avviare progetti di export necessari allo sviluppo reddituale delle aziende agricole moderne; in questo infine, fondamentale è l’apporto dei sistemi di certificazione aziendale, sia di prodotto che di processo, che creano reputazione e valore aggiunto sul mercato dando, al tempo stesso, una carta di identità al prodotto che così può emergere ed avere successo.

I lavori, sono poi continuati, con gli interventi di Katya Carbone, coordinatrice nazionale del progetto Luppolo.It promosso dal CREA, Tommaso Ganino, Professore e ricercatore dell’Università di Parma, Marco Faieta, ricercatore dell’Università di Teramo, Eugenio Pellicciari, socio fondatore di Italian Hops Company di Modena e Pino Cornacchia,  Capo Dipartimento Sviluppo Agroalimentare e Territorio di CIA – Agricoltori Italiani.

Durante la mattinata sono emersi molti temi con al centro la coltivazione del Luppolo in Abruzzo, tra questi, quali sono le zone maggiormente vocate per lo sviluppo di questa erbacea, le varietà che meglio si prestano ad essere impiantate sul nostro territorio sia regionale che nazionale nonché i possibili usi e le tecniche di trasformazione in ambito brassicolo, che sfociano nella produzione di birra artigianale, ed extra brassicolo, con l’estrazione di olii essenziali e sottoprodotti destinati a produzioni di tipo farmaceutico, cosmetico e nutraceutico.

Oltre agli aspetti tecnici e scientifici dell’approccio al luppolo, è stata molto apprezzata la testimonianza aziendale di Eugenio Pellicciari, di Italian Hops Company, imprenditore tra i primi in Italia a sviluppare la coltivazione e la trasformazione del luppolo avendo costruito sopra ad esso un progetto ormai pienamente operativo e consolidato.

Dopo un partecipato dibattito, Stefano Francia, Presidente Nazionale AGIA, ha concluso con un intervento puntuale parlando dell’importanza della formazione e del ruolo degli Istituti Agrari nel preparare le figure professionali del futuro quali gli Agricoltori, che avranno il compito di gestire l’agricoltura moderna, i Tecnici, figure specializzate che supportano la diffusione della cultura e della conoscenza in ambito agricolo ed, infine, i Ricercatori che avranno il compito di difendere la scienza e la ricerca, basi sulle quali verrà si costruisce l’agricoltura del domani.

I lavori sono stati moderati con grande carisma da Francesca Valente, Presidente AGIA Abruzzo.

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