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Perché alcuni siti finiscono in prima posizione su Google ed altri no?

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Perché alcuni siti finiscono in prima posizione su Google ed altri no? Riuscire ad arrivare in prima pagina è sicuramente molto interessante per chi vende online, ad esempio: ma da un’analisi abbastanza veloce i criteri con cui il famoso motore di ricerca stabilisce chi mostrare per primo sembrano  decisamente poco intuitivi. La SEO (Search Engine Optimization) sta diventando sempre più popolare, anno dopo anno, all’interno dei contesti più svariati: non solo, quindi, un ambito riservato agli “addetti ai lavori”, ma anche uno strumento di lavoro per tutti coloro che gestiscono un sito web per vendere prodotti o servizi. È plausibile pensare che, nel mondo 2.0 in cui viviamo, imparare ad ottimizzare un sito per la SEO sia una delle più interessanti ambizioni per un imprenditore, sia esso un neofita o un nativo digitale: la cosa fondamentale, in questi casi, è quella di avere tempo e denaro da poter investire. È un dato di fatto che l’offerta sul mercato sia fin troppo varia e numerosa, e che spesso gli interessati non riescano a trovare un corso realmente su misura per le proprie necessità. Oggi cercheremo di capire un po' meglio, pertanto, quale sia l'approccio migliore alla formazione SEO, e come risolvere un po' di problemi e dilemmi che potrebbero presentarsi.

Un aspetto fondamentale parte dal comprendere come sia fatto internet e come funzioni il web, in cui miliardi di pagine vengono ripetutamente scansionate ed analizzate da Google alla ricerca degli elementi più importanti che le definiscono: questi elementi sono in genere classificati come contenuti da un lato (il testo visibile nella pagina, ad esempio) e meta-contenuti (ovvero la parte delle pagine visibile solo ai social ed ai motori di ricerca). Riuscire a comprendere quali parti della pagina web siano fondamentali per ottimizzare un sito sui motori è ciò che un buon corso, in genere, è in grado di fare: per inciso, tali elementi sono il title (il titolo che compare nei risultati di ricerca), la meta-description (la descrizione che compare in basso nei risultati) ed i link (da e soprattutto verso) la pagina web stessa.

Rimane poi vero un aspetto basilare da cui far partire qualsiasi considerazione: di solito non basta fare meccanicamente SEO per vedere risultati tangibili, specie in termini di fatturato. Ovvero per quanto possiamo ottimizzare bene una pagina web non è detto che riusciamo a farla convertire, ovvero trasformare le visite dai motori di ricerca in compratori o futuri clienti. Al di là dell’ideazione di una strategia originale ed efficace per la propria nicchia di mercato, infatti, la conoscenza della tecnica e delle strategie utilizzabili va sempre unita all’analisi del settore di riferimento, delle sue logiche di funzionamento commerciale e della comprensione del funnel di vendita.

Il funnel è il processo per cui un visitatore diventa, con il tempo e seguendo un vero e proprio percorso (che potrebbe passare anche per più visite alla stessa pagina) arriva a diventare un cliente attivo ed interessato ai servizi, e nessun SEO dovrebbe prescindere da questo nella definizione della propria strategia. Per questo motivo, ad oggi, un buon corso settoriale come quello di SEO Roma (che si svolgerà domani e dopodomani, 8 e 9 febbraio, al Fusolab di Roma - fermata metro C altezza Alessandrino) riuscirà a dare tutti i fondamentali per comprendere le basi del web. Saranno svolte delle lezioni teoriche per imparare i rudimenti del settore, e poi saranno proposti alcuni casi studio di successo da cui poter prendere esempio per la propria strategia. Capire bene il web è senza dubbio alla base della comprensione e della definizione delle strategie più efficaci di vendita online, ma rischia di diventare poco efficace se non viene affiancato dalla presenza di esempi pratici e di suggerimenti di esperti del settore: professionisti che, ogni giorno, ottimizzano decine di pagine web differenti per i clienti più diversi.

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