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"La liturgia e la bellezza di Dio"- Lettera per la Quaresima e la Pasqua 2019 del Vescovo Forte

Prima parte: "La liturgia, preghiera trinitaria"

Redazione
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Per cinque mercoledì pubblicheremo il contenuto della Lettera per la Quaresima e la Pasqua 2019 del Vescovo Bruno Forte "La liturgia e la bellezza di Dio"-. Di seguito e l'introduzione e la prima parte

 

Dedico alla liturgia la lettera per la Quaresima e la Pasqua di quest’anno, perché è nella preghiera liturgica che l’incontro del tempo e dell’Eterno, compiutosi nell’incarnazione e nel mistero pasquale del Figlio di Dio, viene reso presente per illuminare e trasformare la vita dei credenti e della Chiesa tutta.

Afferma il Concilio Vaticano II: “Giustamente la liturgia è considerata come l’esercizio della funzione sacerdotale di Gesù Cristo.

In essa la santificazione dell’uomo è significata per mezzo di segni sensibili e realizzata in modo proprio a ciascuno di essi; in essa il culto pubblico integrale è esercitato dal corpo mistico di Gesù Cristo, cioè dal capo e dalle sue membra” (Costituzione Sacrosanctum Concilium 7).

In unione al Verbo fatto carne, sotto l’azione dello Spirito Santo, nella liturgia il credente entra nelle profondità di Dio, reso nuovo dall’amore dei Tre che sono Uno, capace di spendersi con fede, carità e speranza al servizio del prossimo nella comunione della Chiesa.

 

1. La liturgia, preghiera trinitaria.

Lo specifico della preghiera liturgica è di essere preghiera trinitaria: nello Spirito per il Figlio la comunità che celebra si rivolge al Padre ed è dal Padre per il Figlio che ogni dono perfetto le viene offerto nel Consolatore. Perciò le orazioni liturgiche si concludono con la formula trinitaria, diretta al Padre per Cristo nello Spirito, e invocano dal Padre i doni del Suo amore per mezzo del Figlio nella grazia del Consolatore.

Nella preghiera liturgica il cristiano sperimenta la filiazione divina, perché non sta davanti a Dio come un estraneo, ma partecipa alla vita trinitaria nello Spirito, come figlio nel Figlio: “Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del Figlio suo, che grida: Abba - Padre!” (Gal 4,6; cf. Rm 8,15). La liturgia rappresenta la porta di ingresso della comunità celebrante nella Trinità divina e di Dio nel cuore di chi prega: in essa “il fragile vaso delle parole umane viene a contenere il diamante infrangibile della divinità” (Pavel A. Florenskij). Alla scuola della liturgia si comprende perché pregare, per il cristiano, non è pregare un Dio, ma pregare in Dio: nello Spirito, per il Figlio la preghiera liturgica va al Padre, da cui, per Cristo nello Spirito, viene offerta agli uomini la partecipazione salvifica alla natura divina.

(Arcivescovo Bruno Forte)

 

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