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Dopo gli incendi nel Vastese, Camillo D'Amico propone di ridurre il numero dei cacciatori

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Il consigliere Camillo D'Amico, capogruppo del Pd, ha presentato in seno al Consiglio provinciale di Chieti un ordine del giorno mirante ''al ripristino della densità venatoria secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale superando, la deroga regionale fissata sin dalla stagione venatoria 2001/2002''. ''Il provvedimento - spiega lo stesso D'Amico, che è anche presidente della Copagri del Vastese - sarà esaminato dal prossimo ufficio di presidenza e posto in discussione alla prima seduta consiliare utile. Tutto ciò per riportare l'esercizio della passione venatoria ad equilibrio tollerante e tollerato''. Se dovesse passare tale proposta, il numero di cacciatori ammessi ad esercitare la caccia nel Vastese scenderebbe sensibilmente. ''L'Indice di Densità Venatoria viene definito dal Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste. - si legge nell'ordine del giorno appena protocollato - Tale indice permette di calcolare la densità venatoria complessiva degli ATC (Ambiti territoriali di caccia, ndr) in funzione del loro territorio agro-silvo-pastorale. Questo dato in sostanza, esprime il numero massimo di cacciatori che possono esercitare le pratiche venatorie in ciascun ATC. Il Ministero ha fissato tale indice pari a 0.0526 cacciatori/ettaro, ovvero 19,01 ettari per cacciatore. Successivamente, la Giunta Regionale, con applicazione dalla stagione venatoria 2001/2002, ha fissato l'Indice di Densità Venatoria per gli ATC regionali pari ad 1 cacciatore ogni 15 ettari''. ''Come ben noto, gli eventi dannosi causati dai numerosi incendi verificatisi nel territorio della nostra Provincia, ed in generale su tutto il territorio regionale, - continua il consigliere D'Amico nel suo documento - hanno ridotto notevolmente il Territorio Agro-Silvo-Pastorale adibito a libero esercizio venatorio. Lo stesso Calendario Venatorio 2007/2008, dispone chiaramente il divieto di esercitare la caccia nelle aree colpite da incendi boschivi. Alla luce di quanto sopra appare indispensabile, considerando l'elevata pressione venatoria in cui vertono i nostri ATC, ridurre il numero di cacciatori abilitati ad esercitare la caccia nella nostra Provincia. Ciò a causa del ridotto territorio su cui esercitare l'attività venatoria, e soprattutto dei rischi che un sempre maggiore numero di cacciatori provocherebbe all'incolumità pubblica''. In sostanza il presidente della Copagri chiede ''che venga portato in discussione alla prossima seduta utile di Consiglio Provinciale, la proposta, da riportare alla Regione, di ripristino dell'Indice di Densità Venatoria nella misura di un cacciatore ogni 19,01 ettari. Ciò consentirebbe di abilitare alla caccia sui nostri territori un minor numero di cacciatori, soprattutto provenienti da altre regioni''. http://francescobottone.splinder.com/
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