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Inceneritore in Abruzzo, la Corte di Giustizia dice 'no'

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Il Forum H2O lo aveva scritto al Ministero e alle regioni nel 2016, fornendo poi i dati sull'immissione aggiuntiva di inquinanti alle associazioni che avevano fatto ricorso.

Per ora scongiurata l'imposizione di un inceneritore anche in Abruzzo.

Ora il Governo elimini del tutto la norma pro-incenerimento voluta da Renzi e rimasta finora in piedi.

"Apprendiamo con grande soddisfazione la notizia appena divulgata dal Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare della sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha sonoramente bocciato lo Stato Italiano per non aver assoggettato a Valutazione Ambientale Strategica il Dpcm attuativo dell'Art.35 dello Sblocca Italia che pianificava nel dettaglio regione per regione il supposto fabbisogno di inceneritori, assegnandone uno anche per l'Abruzzo" così Augusto De Sanctis del Forum H2O commenta la notizia appena divulgata dagli attivisti presenti all'udienza della Corte.

Ricordiamo che alcune associazioni (Verdi Ambiente e Società e Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare; con l'intervento dell'Associazione Mamme per la Salute e l'Ambiente e il Comitato Donne 29 Agosto), in rappresentanza di un movimento più ampio a livello nazionale, avevano proposto ricorso al TAR Lazio contro il DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10 agosto 2016 "Individuazione della capacita' complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in esercizio o autorizzati a livello nazionale, nonché individuazione del fabbisogno residuo da coprire mediante la realizzazione di impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilati."

A sua volta il Tribunale amministrativo regionale aveva deciso di portare la questione davanti alla Corte di Giustizia Europea perché il DPCM appariva in contrasto con la Direttiva 42/2001/CE sulla Valutazione Ambientale Strategica, procedura a cui il provvedimento pro-inceneritori non era stato sottoposto.

"Come Forum H2O, insieme a NSC, già nel 2016 avevamo immediatamente segnalato al Ministero dell'Ambiente e a tutte le regioni italiane che serviva la Valutazione Ambientale Strategica. Infatti le associazioni scrivevano testualmente "Nel Rapporto Preliminare chiede, infatti, di non sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica il documento in esame, fase che prevederebbe la partecipazione del pubblico per 60 giorni. Si eviterebbe, così, quello che il Ministero pare considerare come un orpello, e, cioè, dover rispondere nel merito alle eventuali osservazioni provenienti dai cittadini."

Il Piano approvato con il DPCM prevedeva di aumentare la capacità di incenerimento nazionale di diversi milioni di tonnellate/anno di rifiuti, con la produzione, giusto per portare alcuni dati sugli effetti ambientali negativi, di centinaia di migliaia di tonnellate di ceneri residue da portare in discarica nonché emissioni per milioni di tonnellate/anno di CO2, gas clima-alterante. L'Espresso aveva dato eco nazionale alla nostra denuncia con un ricco articolo: http://espresso.repubblica.it/…/arrivano-dodici-nuovi-incen…

Avevamo anche polemizzato con ARTA che incredibilmente aveva dato l'OK sulla procedura, in disaccordo con l'allora Giunta Regionale.Infine abbiamo fornito ai ricorrenti anche i calcoli sulle potenziali emissioni aggiuntive di inquinanti a livello nazionale di questa rete di nuovi inceneritori.

"Non possiamo che essere contenti di questo risultato con il rammarico di dover constatare che per l'ennesima volta erano rimaste inascoltate le voci che avevano puntualmente segnalato il problema.
Ora, assieme alle altre associazioni che hanno aderito e partecipato a questa campagna, chiederemo al Governo di abrogare immediatamente la madre di questo trucco pro-inceneritori, l'art.35 del Decreto Sblocca Italia voluto da Renzi. La priorità è ridurre la produzione di rifiuti, riutilizzare e riciclare come peraltro previsto fin dal 2008 dalla Direttiva 98/2008/UE." conclude De Sanctis.

Alleghiamo:
-la lettera che inviammo al Ministero dell'Ambiente e a tutte le regioni nel 2016.
-la sentenza della Corte

Qui sotto il comunicato del "Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare": https://www.facebook.com/LeggeRifiutiZero/

COMUNICATO STAMPA

Oggi da Lussemburgo riportiamo con grande soddisfazione la condanna definitiva del governo italiano sugli inceneritori previsti nell’articolo 35 dello Sblocca Italia, dopo la prima vittoria il 24 aprile 2018 con l’accoglimento da parte del TAR Lazio del nostro ricorso per annullamento del Decreto attuativo presidenza del consiglio ministri del 10 agosto 2016 del governo Renzi.

Nel nostro ricorso avevamo chiesto infatti al TAR Lazio il rinvio alla Corte di giustizia europea per motivato contrasto tra le norme contenute rispetto all’articolo 35 - Piano nazionale di inceneritori - nel decreto legge Sblocca Italia e nel successivo Decreto attuativo e la Direttiva europea 98/2008/CE su due punti fondamentali:
1) stabilire che i quaranta inceneritori esistenti e nuovi da realizzare siano “infrastrutture e insediamenti strategici di preminente interesse nazionale ai fini della tutela della salute e dell’ambiente” ponendo al primo posto una tecnologia obsoleta e nociva da rifiuti indifferenziati che alimenta anche le discariche, senza aver programmato nulla rispetto sugli impianti per il riciclaggio ed il recupero di materia;
2) stabilire che l’aumento delle emissioni di polveri e diossine dovute al “potenziamento al massimo carico termico” dei quaranta inceneritori esistenti al centro nord (quantificato in circa un ulteriore milioni di tonnellate annue incenerite) e la costruzione di otto nuovi inceneritori al centro sud con annessa ubicazione e capacità in ogni regione (quantificati in circa altri tre milioni di tonnellate annue incenerite) non sia un piano / programma nazionale da sottoporre a Valutazione Ambientale Strategica.

Finalmente siamo riusciti a rimuovere il principale ostacolo al dispiegarsi sia in Italia che in Europa di una vera “economia circolare” basata sul “riuso-riciclo-recupero di materia”, dato che l’incenerimento distrugge materia per recuperare una bassa quantità di energia pagata salatissima dagli incentivi pubblici del GSE al contrario di quanto affermano sia necessario fare già da oggi le quattro nuove Direttive europee sull’economia circolare, in particolare la 851/2018/CE, di cui chiediamo che il governo italiano acceleri urgentemente il suo recepimento.

Lussemburgo 8 maggio 2019

Movimento Legge Rifiuti Zero Comitato Donne 29 agosto Acerra
per l’economia circolare

il coordinatore nazionale il presidente

Massimo Piras Virginia Petrellese

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