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Wimbledon, Federer Nadal o sorprese?

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Come ogni anno Wimbledon è un evento molto atteso dagli appassionati del tennis, uno sport legnate e feroce allo stesso tempo per cui è difficile fare pronostici. Molti si aspettano l’ennesima vittoria di Federer, altri hanno fiducia in Rafa Nadal, ma potrebbero esserci anche altre sorprese inaspettate. Su L’Insider è stato pubblicato un interessante articolo che analizza la spesa media annuale di un tennista, dal dilettante al professionista.

Un po’ come il golf, il tennis è uno sport che richiede un investimento iniziale e continuo, poiché l’attrezzatura e gli allenamenti costano non poco. Ma se questo sacrificio viene ricompensato da una carriera importante ovviamente vale la pena. Secondo alcune recenti ricerche appena 634 giocatori di sesso maschile hanno guadagnato, nel corso dell’intera carriera, più di un milione di dollari. Di questi, soltanto 167 si sono spinti oltre i cinque milioni di dollari. Tuttavia non è tutto oro quello che luccica: nel tennis, a differenza di sport come il calcio, si continua a spendere fior di quattrini per sostenere la propria attività agonistica fino all’ultimo punto giocato. Questo vuol dire che aver guadagnato un numero relativamente contenuto di milioni a fine carriera non significa necessariamente essere diventati milionari, forse nemmeno semplicemente ricchi, poiché al totale dei guadagni si devono sottrarre le spese sostenute nel corso degli anni.

Per citare dei nomi reali, Benjamin Becker o Sara Errani hanno dichiarato che nonostante i tanti anni di attività come professionisti del tennis, la pensione non è così certa e stabile. Basti pensare  che lo scorso anno l’ITF, la federazione internazionale, ha stimato che il 96% dei giocatori di tennis che ha disputato almeno un torneo internazionale (circa 14.500 nel 2018, considerando tutti i tornei minori) è in passivo e che il break even, ovvero il ‘pareggio’ tra entrate e uscite, si raggiunge attorno alla 350esima posizione del ranking. Niente guadagni, ma almeno non si va in rosso. Per quanto il paragone sia sbilanciato, per volume d’affari complessivo dei due sport e seguito mediatico, basti pensare che nei cinque maggiori campionati europei di calcio - Bundesliga, Serie A, Premier League, Liga e Ligue 1 - esistono attualmente 939 giocatori che guadagnano almenoun milione di euro all’anno.

Ribadiamo: da una parte i 634 tennisti che in tutta la storia del tennis hanno superato il milione di guadagni, dall’altra i 939 calciatori che al momento lo superano su base stagionale. Una sproporzione gigantesca. Appurato il fatto che diventare milionari grazie al tennis sia e sia stata una prerogativa di pochissimi eletti, allarghiamo il campo d’analisi. Innanzitutto, non è tutto oro quello che luccica: nel tennis, a differenza di sport come il calcio, si continua a spendere fior di quattrini per sostenere la propria attività agonistica fino all’ultimo punto giocato. Questo vuol dire che aver guadagnato un numero relativamente contenuto di milioni a fine carriera non significa necessariamente essere diventati milionari, forse nemmeno semplicemente ricchi, poiché al totale dei guadagni si devono sottrarre le spese sostenute nel corso degli anni.

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