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Sarri: l’uomo partito dal basso alla conquista di Torino

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Dopo aver toccato il punto più basso della propria storia, con la clamorosa retrocessione in Serie B inflitta dalla giustizia sportiva, in pochi avrebbero potuto immaginare che in meno di 10 anni la Juventus potesse tornare competitiva sia in Italia che in Europa. I momenti difficili, soprattutto agli inizi, non sono mancati ma grazie allo straordinario lavoro di Antonio Conte prima, e di Massimiliano Allegri poi, i bianconeri sono riusciti a raggiungere stabilmente l’Olimpo del calcio europeo. Dopo cinque anni targati Allegri, conditi da altrettanti scudetti e da due finali di Champions League raggiunte, la società ha tuttavia deciso di invertire la rotta ed il nuovo allenatore dei bianconeri sarà Maurizio Sarri che, grazie al fondamentale contributo economico di Jeep, avrà a disposizione nuovi arrivati del calibro di Ramsey, Rabiot, de Ligt e Demiral.

Sarri: l’uomo partito dal basso alla conquista di Torino

Sono più di 15 anni che Maurizio Sarri viene indicato dagli addetti ai lavori come un vero e proprio fuoriclasse della panchina. Partito dal basso, ovvero dalle categorie minori della sua Toscana, il tecnico nato a Napoli ha saputo conquistarsi pian piano il suo spazio, facendo carriera con calma e, soprattutto, grazie solo ed esclusivamente alle proprie qualità. L’avventura sulla panchina dell’Empoli, prima in Serie B e poi in Serie A, ha concesso a Maurizio la possibilità di farsi conoscere anche dal grande pubblico, permettendogli di sedere per ben tre stagioni sulla panchina del Napoli. Conclusasi l’avventura partenopea con tanto bel gioco ma senza trofei, Sarri ha così deciso di provare un’esperienza in Inghilterra dove, alla guida del Chelsea, è finalmente riuscito a conquistare l’Europa League, primo trofeo della sua carriera da allenatore tra i professionisti. Il successo in terra britannica ha convinto la Juventus a puntare su di lui per il dopo-Allegri e, sebbene le squadre della nostra Serie A si siano tutte sensibilmente rafforzate, al 10 di settembre, a quota 1,50, secondo le scommesse sportive i bianconeri sono ancora i favoriti principali per la vittoria dello scudetto. Inter e Napoli hanno nettamente accorciato il gap che le separava dalla Vecchia Signora, ma la sensazione è che i bianconeri siano ancora troppo forti e superiori sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista fisico. Di certo c’è che, a differenza della passata stagione, il campionato di Serie A sarà decisamente più equilibrato e ciò determinerà un maggior interesse sia da parte dei tifosi che da parte degli addetti ai lavori. Dopo due giornate di campionato e dopo essersi aggiudicata con il clamoroso risultato di 4-3 il primo scontro diretto contro i partenopei, la Juventus guida la classifica a punteggio pieno proprio in compagnia dell’Inter e l’impressione è che questo duello possa tenere banco sino alla fine del campionato.

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Vincere la Champions League rimane la priorità

Se è vero che in Italia la Juventus domina incontrastata da ben otto anni, è altrettanto vero che in Europa le cose, soprattutto nelle ultime due stagioni, sono andate diversamente. A prescindere dalle finali di Champions League raggiunte e perse, prima contro il Barcellona e poi contro il Real Madrid, la Juventus non ha mai pienamente convinto per l’atteggiamento tenuto in campo, ritenuto da molti troppo attendista e difensivista. La scorsa edizione della Champions, con le sorprese Ajax e Tottenham e con la vittoria finale del Liverpool, ci ha dimostrato una volta di più che in Europa vince chi gioca meglio e chi sviluppa meglio la manovra offensiva. Se è vero che ad Allegri va riconosciuto l’indubbio merito di aver saputo gestire egregiamente un gruppo di campioni assoluti anche nei momenti di estrema difficoltà, è altrettanto vero che in più di un’occasione la squadra del tecnico livornese ha manifestato una certa improvvisazione, soprattutto in fase di costruzione della manovra. Il calcio europeo, tuttavia, per competitività fisica e tecnica, non lascia spazio a questo tipo di gioco e l'anno scorso è così giunta la tanto clamorosa, quanto meritata, eliminazione ai quarti di finale contro i terribili giovani dell’Ajax. La scelta di affidare la panchina a Maurizio Sarri si inserisce proprio in questo contesto e quest’anno, a differenza di quelli passati, la Vecchia Signora tenterà l’assalto alla Champions League puntando sul bel gioco. Il rilancio di Higuaín e Douglas Costa, in uno con la scelta di affidare le chiavi del centrocampo ad un calciatore di qualità come Aaron Ramsey, non fanno altro che manifestare ulteriormente l’idea di Sarri di voler vincere divertendo. I tifosi di fede bianconera di tutta Italia sperano quindi che questa possa essere la volta buona per riportare a Torino la Coppa dalle Grandi Orecchie, trofeo che la Juventus non riesce a portare a casa dal lontano 1996.

Dopo anni di dominio incontrastato, sia a causa del cambio in panchina che per il generale innalzamento qualitativo delle rose delle principali rivali, la Juventus sarà chiamata a disputare un campionato estremamente equilibrato in cui, con ogni probabilità, a fare la differenza saranno i dettagli.

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