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Giochi online e Decreto Dignità: buco nell’acqua o manovra efficace?

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È dall’estate dell’anno scorso che si parla del binomio gambling e Decreto Dignità. Il Governo del cambiamento ha fatto, infatti, della lotta alla ludopatia un proprio cavallo di battaglia. Ad essere coinvolti in questa manovra ovviamente c’è tutto il settore dei giochi online (e non) e dei casinò. Che questo settore sia legato alla ludopatia è innegabile, ma è vero che non si può fare di tutta l’erba un fascio. Per intenderci è vero che le pasticcerie sono i luoghi inadatti ad una persona con la glicemia alle stelle, probabilmente, ma questo non vuole di certo dire che bisogna chiuderle tutte.

In ogni caso la spada del Decreto Dignità ha colpito tutto il settore indiscriminatamente, penalizzando un po’tutti e in particolare il settore dei giochi online. Nello specifico ci si è mossi su due fronti: si è vietata assolutamente la promozione e si sono elevate le tassazioni. Da una parte, quindi, si tarpano le ali al business di queste aziende, dall’altra si spremono ancora di più.

L’era del Decreto Dignità per i casinò online

Le manovre del Decreto Dignità, come anticipato, colpiscono in particolare le aziende che lavorano online, che di certo si sono trovate davanti maggiori ostacoli per l’ampliamento del proprio business. Senza promozione pubblicitaria, dopotutto, come può fare un sito web a farsi trovare e ad accogliere i propri clienti? Diventa quasi impossibile e non si può contare solo sul passaparola fra un giocatore e l’altro, anche perché via web non c’è un confronto reale e le persone non si conoscono.

Eppure il gioco online è da molti ritenuto più sicuro poiché tracciato e trasparente rispetto a quello fatto fisicamente qui e là, chissà dove. I casinò online sotto l’ala dell’AAMS, come quelli elencati su italcasino.net, garantiscono giochi sicuri, trasparenza, controllo e, in generale, una regolarizzazione del gioco. Se i casinò fossero solo online, insomma, sarebbe tutto regolare, ma così non è e sono proprio queste aziende quelle che si vanno a penalizzare di più.

Decreto dignità: bene o male?

Tassare delle aziende che pagano le tasse in Italia e che danno da lavorare a molti cittadini, è la mossa giusta in un momento di crisi economica come quella che sta attraversando il Paese? Questa è di fatto la domanda imbarazzante che però tutti si trovano a porsi. Soprattutto, questo, di fronte a un impatto pressoché nullo sulla ludopatia. Benché sia una “malattia” difficilmente misurabile in termini statistici, se andiamo a vedere il numero di ricoveri per questo motivo è rimasto pressoché immutato.

Per quanto riguarda l’aspetto economico, gli effetti sono stati in realtà negativi. Delle 120 nuove licenze messe in vendita quest’anno dal Governo, ne sono state assegnate solo 70 e, inoltre, le aziende di giochi stanno investendo molto meno nel Belpaese, semplicemente facendo base altrove. In generale, insomma, gli effetti del Decreto Dignità ad oggi non sembrano molto positivi.

Per vedere realmente i risvolti della manovra del governo gialloverde sul mondo dei giochi, tuttavia, forse è troppo presto. Questo lo sostiene anche l’Agimeg, cioè l’Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco. Dopotutto le varie modifiche sono entrate in vigore dopo l’approvazione del progetto e fino alla scadenza dei diversi contratti preesistenti, tutto è rimasto come prima. In conclusione: non ci resta quindi che attendere ancora con pazienza.

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