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IL COMPARTO PESCA IN AGITAZIONE PER IL 'CARO GASOLIO': IL 30 STOP ALLE ATTIVITA' IN MARE

redazione
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La filiera della pesca resta in agitazione per il 'caro gasolio'. Domenica ad Ancora rappresentanti delle marinerie italiane hanno incontrato i pescatori del Portogallo, della Spagna e della Francia ed insieme hanno elaborato un documento consegnato al Commissario Europeo per riaffermare il problema del prezzo del gasolico, che ''sta mettendo in ginocchio tutto il settore della pesca. Con il gasolio ormai verso il raddoppio del prezzo in un anno, i pescherecci stanno lavorando in perdita - è stato detto - e mentre è a rischio il futuro delle imprese e migliaia di posti di lavoro, nessuna soluzione viene prospettata da Bruxelles, che continua a vietare qualsiasi intervento pubblico a livello nazionale''. Bastano alcuni esempi per dare maggiore contezza di una situazione oltremodo precaria: a fine anno un litro di nafta costava 57 centesimo, oggi si arriva a 73. Quanto questo influisce sulla vita di ogni proprietario di imbarcazione? Da un calcolo medio il riscontro: un motopeschereccio da 800 cavalli consuma fino a 1.700-1.800 litri al giorno ed un giorno di pesca viene a costare quasi 300 euro in più. Una condizione che investe il settore di tutta Europa, dalla Francia alla Spagna ed al Belgio. Proprio dalla Francia arrivano notizie di porti bloccati e messi a soqquadro e in Italia la situazione sta per precipitare. I pescatori sono sfiniti e hanno dunque deciso di incrociare le braccia. Le marinerie italiane dunque, Vasto compresa, hanno proclamato lo stato di agitazione della categoria, con lo sciopero a oltranza: i motopescherecci si fermeranno il 30 maggio con lo sbarco dei lavoratori imbarcati e la consegna dei documenti alle autorità marittime.
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