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Emergenza idrica, scatta il tavolo tecnico. L'Alto Vastese per il momento resta a guardare

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CON L'AVVICINARSI dell'estate si ripresenta l'incubo dell'emergenza idrica, sia per le città litoranee che per i comuni dell'entroterra. Proprio per affrontare queste questioni il sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese, ha convocato per giovedì, alle ore 12, presso la sala consiliare del municipio, un incontro ''al fine di prevenire l'annoso problema della carenza idrica''. ''Con l'approssimarsi della stagione estiva e il triplicarsi della popolazione dovuto all'arrivo dei turisti e al rientro dei residenti che durante l'anno hanno domicilio in altre città, - spiegano dal palazzo municipale - si ripropone come emergenza anche nel nostro territorio, la problematica della scarsa disponibilità d'acqua''. L'incontro si terrà con i vertici della Sasi, l'Ato, i Consorzi di Bonifica Sangro Sinello Trigno e Destra Trigno e Basso Biferno, il Consorzio Industriale, il Co.Niv, la Regione Abruzzo, la Regione Molise, le Autorità di Bacino dei fiumi Trigno - Biferno e minori, il Comune di Montenero Di Bisaccia, il Comune di Vasto, il Cotir. ''Durante la riunione si farà il punto sulla disponibilità dell'acqua e si valuteranno le strategie utili a gestire nel migliore dei modi la risorsa idrica. - spiega il sindaco Gabriele Marchese - Attraverso un lavoro sinergico tra i vari Enti del territorio miriamo a garantire la fornitura necessaria di acqua sia alle industrie, che all'agricoltura e alle utenze domestiche''. Mentre le città maggiori si apprestano a porre in atto iniziative tese a limitare i disagi per la carenza idrica, nei centri dell'Alto Vastese, al momento, non si hanno notizie di contromisure adottate dai sindaci di zona. Come al solito si 'tira a campare', anzi a morire, visti gli indici demografici. Nei mesi scorsi, in effetti, e dopo le ripetute sollecitazioni a mezzo stampa, in alcuni comuni, come ad esempio a Schiavi di Abruzzo o a Castelguidone, si è provveduto alla verifica delle condizioni delle condutture della rete idrica e alla successiva manutenzione delle stesse. In molti casi si è proceduto alla riparazione di grosse falle, dalle quali, per mesi, se non per anni, è andato disperso un quantitativo incalcolabile di preziosissima acqua potabile. Un danno patrimoniale e ambientale di cui nessuno sembra dover rispondere. Da diversi mesi a questa parte, però, nessun altro controllo è stato effettuato sulle reti idriche del comprensorio montano, almeno non se ne è avuta notizia. Le precipitazioni atmosferiche, nel corso dell'ultimo inverno, non sono state eccezionali, ma avrebbero dovuto comunque rifornire la sorgenti e gli invasi. L'estate è imminente, e presto sarà possibile verificare sul campo, con una sorta di 'prova del nove', l'esito della manutenzione operata, sia pure a macchia di leopardo, nei mesi scorsi sulle condutture della rete idrica. http://francescobottone.splinder.com/
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