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Catene a bordo o gomme invernali: dal 15 novembre scatta l'obbligo

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Si avvicina per molti automobilisti il momento di pensare a far montare le gomme da neve o, in alternativa, di ricordarsi di mettere le catene nel vano bagagli.

Dal 15 novembre al 15 aprile, infatti, su parte della rete stradale nazionale entrerà in vigore l'obbligo di circolare con la vettura equipaggiata con la cosiddetta dotazione invernale. Si tratta di una previsione contenuta nell'articolo 6 del Codice della Strada che riguarda principalmente le strade extraurbane, interessata da specifiche ordinanze da parte del gestore. Lo scorso anno sono state circa il 30% del totale.

In alcune regioni, come la Valle d'Aosta, l'obbligo è già scattato il 15 ottobre e vige su tutto il territorio amministrativo. In caso di inosservanza le Forze dell'Ordine possono applicare una sanzione pecuniaria. Con condizioni meteo difficili o previsioni avverse anche i sindaci possono con ordinanza imporre la circolazione nelle aree urbane con pneumatici da neve o in alternativa catene a bordo.

Sono esclusi i ciclomotori a due ruote ed i motocicli che in caso di neve o ghiaccio sulla strada o con nevicate in corso devono rimanere nel box. Va ricordato che in entrambi i casi gli organi di controllo possono intimare all'automobilista di arrestare il veicolo, sino all'adozione di uno dei due dispositivi invernali previsti dal Codice. Stesso discorso vale per sulla rete autostradale, dove le prescrizioni sono indicate con apposita cartellonistica e riguardano nella maggioranza dei casi i tratti appenninici e alpini.

Gli pneumatici invercali consentono la mobilità in sicurezza per tutto l’inverno senza dover montare dispositivi supplementari di aderenza. I pneumatici invernali di ultima generazione, ed in particolare quelli con anche il pittogramma alpino, forniscono prestazioni superiori in aderenza, motricità, frenata nelle condizioni critiche e mantengono buone prestazioni anche su strada asciutta. La disciplina prescrive la marcatura M+S o M.S o M&S con o senza pittogramma alpino.

Per questi pneumatici non sono previste limitazioni di periodo d’uso, a condizione che abbiano un codice di velocità uguale o superiore a quello indicato in carta di circolazione. Gli  pneumatici invernali montati nella stagione fredda possono avere un codice di velocità inferiore a quello previsto per il veicolo, ma non inferiore a Q (160 km/h) secondo le normative vigenti.

Le modifiche introdotte dal Nuovo Codice della Strada stabiliscono il divieto di importare, produrre, vendere e montare componenti non omologati, pena importanti sanzioni pecuniarie e sequestro dei materiali. Chi circola con pneumatici non omologati è passibile di sanzioni, come pure del ritiro della carta di circolazione, che comporta l’impossibilità di circolare. L’assicurazione può contestare la liquidazione del sinistro in caso di incidente. 

Nel caso si preferiscano le cosiddette ''calze'', più facili da trasportare e montare, ma attenzione che siano omologate UNI 11313 oppure On V5117, altrimenti si rischia comunque la multa. Assogomma, l'associazione di Confindustria che rappresenta il settore gomma, e Federpneus, l'associazione dei rivenditori specialisti di pneumatici, tramite il sito www.pneumaticisottocontrollo.it forniscono tutte le informazioni necessarie.

L'obiettivo è evidenziare l'importanza per la sicurezza dell'utilizzo delle gomme invernali. Per quello che riguarda le prestazioni - sottolineano - con temperature sotto i 7 gradi e fondo bagnato, gli M+S garantiscono spazi di frenata inferiori del 15% rispetto a pneumatici estivi. Sulla neve, con 0 gradi, a 40 km/h si arriva a frenate più corte del 50%. Sulle pagine Web del sito sono riportate tutte le ordinanze che impongono l'utilizzo di equipaggiamento invernale, suddivise per aree geografiche, oltre a informazioni in proposito di vario tipo.

A livello di costi, sempre da Assogomma evidenziano come un doppio treno di pneumatici comporti, certamente, una spesa aggiuntiva,a nche per il montaggio e lo smontaggio, ma ''da questa operazione, apparentemente più onerosa, ne deriva una maggiore e più accurata manutenzione: si ottimizzano le pressioni di gonfiaggio e quindi le prestazioni di guida, con un effetto significativo nella riduzione del consumo di carburante, con vantaggi anche in termini di riduzione di emissioni nocive. Vale la pena di ricordare - concludono - che il 52% degli italiani circola con gomme sgonfie che producono un maggior consumo di carburante, accertato da più indagini, che va da un minimo del 3% fino ad oltre il 15%''.

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