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Condoglianze al "collega" Lorenzo Saturni

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Con profondo dolore ho appreso ieri sera della prematura scomparsa di Giuseppe Saturni, aveva solo 60 anni. Non ho avuto il piacere di conoscerlo. Ma è il papà di Lorenzo, che ha incrociato la mia vita. Chi conosce Lorenzo penso possa capirmi. In questo momento il mio pensiero è solo per lui, con le sue fragilità  e le sue ostinate e ripetitive richieste e certezze. 

Lorenzo è un dono nella misura in cui hai la pazienza di saperlo ascoltare e accettare. 

E’ difficile commentare la morte di un genitore e spero che Lorenzo capisca fino in fondo la responsabilità di un addio avvenuto così presto. Sono certo che la vicinanza di chi lo apprezza per davvero, oltre alla comunità parrocchiale alla quale è profondamente legato, possa sostenerlo in un momento così difficile.

Lorenzo, e non mi stancherò di scrivere il suo nome fino all’infinito, è un mio amico. Ha frequentato uno stage in Comune nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Mi era stato affidato perché più che cose d’ufficio voleva fare il giornalista e in quella settimana, che si ripeterà anche quest’anno, mi voleva dare, più che accettarli, consigli per come leggere le notizie e come raccoglierle nella sua immaginifica rassegna stampa.

Con lui sto imparando come essere pazienti. In un tempo dove l’umanità e la capacità di accettare l’altro valgono meno di un centesimo, occorre ogni tanto fare un passo indietro. Siamo carne e anima e Lorenzo, bontà sua, ce lo ricorda. E’ tutto questo è cosa buona e giusta.

Lorenzo quando vede che lo rimprovero mi ha sempre ripetuto “Pino, ti voglio bene” e mi ha così disarmato. Anch’io gliene voglio. E credo che non sia male dirlo pubblicamente.

Anch’io ti voglio bene, oggi ancor di più di ieri, collega Lorenzo.

Condoglianze sincere nella preghiera alla signora Concetta e alla figlia Francesca, ma ancor più al collega Lorenzo.

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