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La marijuana non è legale mentre l’alcol lo è: è giusto?

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Vi siete mai chiesti per quale motivo l’alcol sia legale mentre la marijuana non lo è? Tale interrogativo risulta legittimo soprattutto se si pensa al livello di dipendenza che le bevande alcoliche sono in grado di innescare. Una possibile spiegazione va individuata nella lunga storia degli alcolici, che erano già diffusi ai tempi dell’antico Egitto (si consumava la birra). I Romani, invece, inserivano nel novero degli dei Bacco, che era il dio del vino ma anche dei vizi. Compiendo un balzo di qualche secolo, poi, si giunge a tempi relativamente recenti, con l’epoca proibizionista.

La storia della marijuana

Per quel che concerne la cannabis, invece, la sua storia è un po’ meno antica. Testimonianze che chiamano in causa la marijuana, per esempio, risalgono al 1298 nel Milione di Marco Polo. Anche in questo caso c’è stato un periodo di proibizionismo, ma poi la storia è stata diversa da quella dell’alcol. Infatti, conclusa l’epoca del proibizionismo, oggi l’erba è controllata dalle organizzazioni criminali che presiedono il suo contrabbando. Ciò non è avvenuto, invece, per l’alcol, complice il notevole interesse delle grandi aziende multinazionali. Forse la differenza sta proprio qui: le multinazionali non si occupano di coltivare la cannabis, che invece viene prodotta da contadini che lavorano nei Paesi in via di sviluppo o poveri.

Il commercio della cannabis

Dal momento che nessuna impresa si è aggiudicata il commercio della canapa, la mafia si è occupata di avocare a sé tali affari, gestendo sia le droghe pesanti che le droghe leggere. Al giorno d’oggi, legalizzare le droghe vorrebbe dire in primo luogo contrastare la mafia: ciò spiega per quale motivo il nostro Paese sia ancora poco interessato ad affrontare la questione. Il governo Conte bis ha prodotto ben 7 proposte destinate a legalizzare la cannabis.

Gli interventi della politica

Legalizzare la cannabis non vuol dire ammettere che il consumo di erba sia benefico per la salute, né sostenere che la marijuana non crei dipendenza. Non è vero, insomma, che si smette di fumare quando si vuole. Le proposte di legge destinate a cambiare la situazione nel nostro Paese sono giunte dal Partito Democratico (tre proposte), dal Movimento 5 Stelle (tre proposte) e da Liberi e Uguali (una proposta). Tuttavia nell’arco parlamentare anche +Europa potrebbe sostenere l’ipotesi di imitare i Paesi Bassi in questo ambito.

Il consumo di marijuana

È necessario essere onesti, dunque, quando si affronta l’argomento dell’erba legale che puoi trovare su theweedzard.com. Per esempio, bisogna sapere che i soggetti che abusano di marijuana poi devono fare i conti con i sintomi e le conseguenze della sindrome di astinenza. I numeri delle ricerche mettono in evidenza che circa 1 consumatore su 10 ha sintomi correlati al consumo della sostanza, mentre nel caso degli alcolisti gli stessi sintomi sono manifestati nel 100 per 100 dei casi. Per di più l’Istituto Nazionale del Cancro sostiene che l’abitudine di consumare alcol può favorire la comparsa di tumori, a differenza di ciò che avviene con l’assunzione di marijuana.

Il confronto tra alcol e marijuana

Chi ha vissuto una vita intera evitando di fumare di certo non comincerebbe a farlo nel momento in cui la cannabis dovesse essere dichiarata legale. D’altro canto, rendere lecito il consumo di marijuana non spingerebbe certo tutti gli adolescenti a comprarla. Semplicemente, coloro che intendessero farlo non sarebbero più costretti a rivolgersi a persone di dubbia moralità e dalla fedina penale sporca, dando soldi alla criminalità, ma non dovrebbero far altro che recarsi negli appositi punti vendita e nei coffee shop, o addirittura procedere con un acquisto online nel giro di pochi secondi e con pochissimi clic.

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