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Donne d’Abruzzo, forti e gentili

Nei film con Fellini, elette dall’Assemblea costituente, vincitrici di premi letterari e fondatrici di associazioni nazionali, le personalità femminili abruzzesi

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In questo 8 marzo ricordiamo alcune donne abruzzesi. Poetesse, maestre, politiche, l’obiettivo è non dimenticarsi di loro.

  • Giovanna Milli, nata a Teramo nel 1825 è stata scrittrice, educatrice e poetessa. Fu amica, tra i tanti, di Alessandro Manzoni. A Roma fu direttrice didattica e ispettrice ministeriale. Poco più che ventenne pubblicò la sua prima raccolta “Poesie varie”, mentre “Poesie” è la sua opera più importante, presentata in due volumi. Viene ricordata per delle piccole esibizioni in cui declamava versi composti all’istante su temi proposti dal pubblico in sala con lo scopo di accendere gli animi a sentimenti patriottici.
  • Elena Sangro, nata a Vasto nel 1887 è stata un’attrice e regista. Il suo vero nome era Maria Antonietta Bartoli Avveduti e iniziò la sua carriera nel 1917 recitando in un film di Enrico Guazzoni, “Fabiola”. Il suo successo si confermò nel 1924 con la parte di Poppea in “Quo vadis?”. Nel 1945 fondò la casa di produzione Stella d’Oro Film e produsse molti documentari. Fece anche un cameo nel film di Fellini, “8½”. D’Annunzio fu un suo ammiratore e le dedico anche un Carmen votivum, “Alla piacente”.
  • Maria Agamben, in Federici, nata a L’Aquila nel 1899 è stata una politica, antifascista e partigiana. Prese parte alla Resistenza e il 2 giugno 1946 fu tra le 21 donne elette dall’Assemblea costituente italiana dove sedette come componente del gruppo parlamentare Democratico cristiano. Insieme a Teresa Noce (PCI), Nilde Iotti (PCI), Lina Merlin (PSI) e Angela Gotelli (Democrazia Cristiana) fu una delle cinque donne entrate a far parte della commissione speciale incaricata di elaborare e proporre il progetto di Costituzione da discutere in aula. Si occupò in particolare dei diritti e doveri economico - sociali. Nel 1944 è stata una delle fondatrici del Centro italiano femminile (CIF), della quale fu anche presidente. Nel 1947 fondò l’ANFE (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati) e ne fu presidente fino al 1981, occupandosi a lungo dei problemi dell’emigrazione. Nel 1948 fu eletta alla Camera dei deputati. Nel 1957 ha pubblicato il saggio “Il cesto di lana” nel quale espone il suo pensiero sulla questione della donna italiana del dopoguerra.
  • Filomena Delli Castelli, nata a Città Sant’Angelo nel 1916 è stata un’insegnante e politica. Dopo la Seconda guerra mondiale fondò una sezione della Democrazia Cristiana e fu nominata Segretario provinciale del Movimento Femminile del Partito. Anche lei come Maria Federici fu eletta all'Assemblea costituente italiana il 2 giugno 1946. Fu rieletta alla Camera dei deputati nel 1948 e nel 1953. Dal 1951 al 1955 fu sindaco di Montesilvano. In seguito, è stata collaboratrice della RAI per vari anni e si è dedicata alla promozione e all'organizzazione di attività culturali e di volontariato.
  • Sabina Santilli, nata nel 1917 a San Benedetto dei Marsi è stata un’attivista italiana per i diritti dei sordociechi e dei pluriminorati psicosensoriali, fondatrice e prima presidente dell'associazione Lega del Filo d'Oro. A sette anni, come conseguenza di una meningite Sabina perse l’udito e la vista, per questo motivo a 10 anni divenne la prima alunna del nuovo istituto per ciechi di Augusto Romagnoli a Roma, dove imparò il Braille e il metodo Malossi. Dalla sua casa natale iniziò a scrivere lettere per mettere in contatto tra di loro le persone con i suoi stessi problemi e le sue stesse difficoltà. Scrisse in Braille spiegando cose pratiche come lo stiro e il giardinaggio, coltivare interessi nuovi e spronando gli altri ad essere attivi. Scrisse anche lettere di richiesta d'aiuto (indirizzate a vicini, parrocchie, associazioni, enti) per le singole persone sul territorio. Nel 1964 con l’aiuto di un giovane sacerdote e un gruppo di volontari fondo la Lega del filo d’oro e ne fu la prima presidente. L’associazione è impegnata nell’educazione, assistenza, riabilitazione e reinserimento nelle famiglie e nella società di bambini e adulti sordociechi e con disabilità congiunta della vista e dell’udito.
  • Donatella Di Pietrantonio, nata nel 1963 ad Arsita è una scrittrice. Laureata in odontoiatria, esercita la professione di dentista pediatrico. Nel 2011 è uscito il suo romanzo d’esordio “Mia madre è un fiume”. Nel 2013 viene pubblicato “Bella mia”, romanzo influenzato dalla tragedia del terremoto dell’Aquila, candidato al Premio Strega e vincitore del Premio Brancati nel 2014. Il suo libro più famoso è “L’Arminuta”, vincitore del Premio Campiello e del Premio Napoli.
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