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Decreto Covid: si della Camera a messe dopo accordo con la Cei

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La Camera ha ripreso l'esame del decreto Covid, dopo i rinvii di giovedì e di ieri imposti dal governo che non aveva presentato le relazioni della Ragioneria generale dello Stato sulla copertura degli emendamenti, che peraltro sono quasi tutti di natura ordinamentale, privi cioè di costi. Questi documenti sono finalmente arrivati e la Commissione Bilancio ha potuto finalmente dare il parere sugli emendamenti, consentendo così all'Aula di riprendere l'esame degli stessi. 

La Camera ha approvato con soli 4 astenuti un emendamento che permette la ripresa delle Messe dopo un accordo con la Cei sulla sicurezza durante le celebrazioni religiose. L'emendamento, con una riformulazione, è stato presentato da Stefano Ceccanti (Pd), De Filippo (Iv) e Roberto Occhiuto (Fi). Il decreto inserisce la sospensione delle "cerimonie civili e religiose tra le attività che il governo può decidere per contrastare il coronavirus" ma aggiunge però la previsione che il governo debba procedere anche "all' adozione di protocolli sanitari, adottati di intesa con la Chiesa cattolica e con le confessioni religiose diverse dalla cattolica, per la definizione delle misure necessarie ai fini dello svolgimento delle funzioni religiose in condizioni di sicurezza". Durante il dibattito la Lega, con Alessandro Pagano, e Fdi hanno criticato questa soluzione perché non prevedeva una data certa per la ripresa delle Messe e avevano proposto propri emendamenti per far riprendere subito le Messe. Poi però anche Lega e Fdi hanno votato questa soluzione. 

La Camera ha respinto, con i voti contrari della maggioranza, l'emendamento di Riccardo Magi (+Europa) anti-lockdown. L'emendamento stabiliva che anziché le misure generalizzate di chiusura il governo potesse adottare "con decreto del Ministro della salute, ulteriori misure igienico-sanitarie sulla base dei criteri del distanziamento e della protezione individuale, essendo comunque garantito l'esercizio delle libertà personale, di circolazione, di soggiorno, di riunione e di manifestazione". 

"Sui Dpcm sarà ascoltato preventivamente il Parlamento. È il contenuto dell'emendamento al decreto Covid che voteremo oggi - ha detto il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio -. È quanto avevamo chiesto e diamo volentieri atto al governo di aver compreso la necessità del superamento della strada fino ad ora percorsa. È una vittoria delle Camere ed è anche il segno della centralità che noi democratici abbiamo sempre assegnato alla funzione di indirizzo e controllo del parlamento". 

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