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Il Coronavirus non deve farci dimenticare il buon senso e il rispetto dell’ambiente

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Durante il lockdown sono state molte le notizie riguardo cali d’inquinamento e animali che tornavano nelle città senza presenza antropica. Tutti ci siamo stupiti di quanto fosse meraviglioso, molti hanno sperato che le immagini dei cervi sulle strade di città potessero risvegliare le coscienze degli esseri umani e portarli a ragionare su quanto sia fortemente impattante il suo stile di vita, spesso irrispettoso della natura.

Ad oggi, con la fine del lockdown, piano piano ci stiamo riprendendo i nostri spazi, ripartono le attività commerciali e anche le passeggiate e lo sport all’aria aperta. E riprende anche l’inciviltà, sempre se sia mai andata in quarantena.

A San Salvo abbiamo un’area protetta, il biotopo costiero. Questa zona serve sostanzialmente per proteggere le dune, un habitat molto importante per la biodiversità e soprattutto per la protezione delle coste dall’erosione. Bisognerebbe farlo ovunque, ma nelle aree protette è necessario mantenere un comportamento ancora più adeguato per la salvaguardia e la protezione dell’ambiente. Peccato che in molti sembrano non saperlo o non curarsene affatto. Passando per il biotopo, tra la folta vegetazione dunale, un’amara sorpresa: cartacce, mozziconi di sigarette ma soprattutto mascherine. Dispositivi tanto cari in questo periodo post quarantena, rifiuti speciali da conferire nel secco residuo che vengono abbandonati in un luogo in cui la natura dovrebbe essere, al contrario, protetta e immacolata.

Tra gli auguri più grandi che possiamo farci, oltre alla ripresa delle solite attività e di un ritorno alla vita normale, aggiungiamo anche l’augurio di ritrovare la consapevolezza di appartenere a un pianeta che ci ospita, che ci dona tanto ma che può riprendersi tutto, in funzione del suo equilibrarsi che noi, con il nostro impatto, mettiamo a repentaglio.

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