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Cassa integrazione Pilkington, preoccupazione del Partito Comunista Abruzzo

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Il Partito Comunista esprime forte preoccupazione per quanto appreso dai mezzi stampa relativamente alla richiesta di nuova cassa integrazione per gli stabilimenti Pilkington di San Salvo.

Terminate le 14 settimane di Cig previste per l'emergenza Covid-19, vi è il rischio concreto di un fiume ininterrotto di licenziamenti come candidamente afferma il Sindaco di San Salvo quasi a voler “normalizzare” il nuovo, imminente status di centinaia di lavoratori. 

È inaccettabile che dopo le garanzie ottenute dal governo che ha annunciato un fondo ad hoc per il settore utilizzando (come sempre) i fondi pubblici, debbano continuare ad essere gli ultimi a pagare il prezzo salato visto che, negli ultimi anni, non sono affatto mancati i dividendi secondo il principio “democratico” della collettivizzazione delle perdite e della privatizzazione dei ricavi. Formula che appare condivisa anche dai sindacati confederali che, dopo aver incontrato il governo, si ritengono “soddisfatti” forse perché il rischio della disoccupazione non tange il loro protetto e consolidato ruolo. 

Come sempre tarda il piano industriale in grado di rilanciare l'azienda e tutto l'indotto.

E a pagare la mancanza di prospettive sono sempre gli operai. Ora basta!

A Torino come a Pomigliano, a Cassino come a Melfi e Termoli, anche a San Salvo saremo a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori FCA e promuoveremo iniziative di mobilitazione nelle prossime settimane su tutto il territorio nazionale.

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