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Diario dell’ombrellone, polemiche di superficie. Strade ed asfalti, il caso della sopraelevata

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La sopraelevata effettivamente versa in condizioni vergognose. Ogni giorno è percorsa da migliaia di camion, è una arteria di servizio fondamentale alla zona industriale ed alla città. Se la si vuole in buone condizioni la manutenzione deve essere programmata e costante. Questo però è un tema contingente. Il tema vero, strategico, è che quella sopraelevata va abbattuta. Va creata una viabilità a raso che elimini i cavalcavia con rotonde di ingresso alla città. Quello è l’ingresso principale. La sua trasformazione valorizzerebbe il fronte della città che affaccia da via Madonna delle Grazie e renderebbe di grandissimo valore tutte le aree che sono oggi sul retro dell’hotel Gabri, ribaltando la città. È una grande opportunità di crescita che va colta. San Salvo e la sua area produttiva sono una stessa entità. Bisogna superare l’impostazione ancora antica del borgo abitato separato dalla campagna da cinte murarie. L’area industriale sansalvese è una delle meglio progettate in Italia, con un rapporto tra verde e costruito molto alto. Versa in stato di incuria. Le nuove opportunità fornite dalle tecnologie di riduzione delle emissioni accanto a quelle dell’utilizzo delle energie rinnovabili permettono oggi una reinterpretazione delle aree produttive in chiave ambientalmente sostenibile. Questo significa dare a tali aree anche una possibilità di lettura ambientale aumentandone la fruibilità sociale. Quella sopraelevata è figlia del suo tempo ed ha svolto la sua funzione. Oggi le condizioni sono cambiate, evolute ed è il tempo di provare, anche a San Salvo, a concretizzare la propria contemporaneità in termini moderni.

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