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Anniversario della morte di Don Antonio Fusilli, il prete degli ultimi

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Don Antonio Fusilli merita di essere ricordato non solo perché è stato un grande parroco, ma anche per il suo carattere esuberante e deciso.

Nacque a San Salvo il 12 marzo 1945. Entrato nel seminario di Francavilla d’Ete, completò il liceo sotto la guida spirituale di Padre Morichetti. Consacrato sacerdote a Chieti nella cattedrale di San Giustino in Chieti dal vescovo Loris Capovilla, fu mandato presso la parrocchia di Sant’ Achille a Roma. A 34 anni fece il suo ingresso nella Parrocchia dei Santi Patroni d’Italia di Milano. Nel 1991 fu assegnato al santuario della Madonna delle Grazie a Portovenere.

Nel frattempo cominciò ad edificare una un casa in mezzo agli alberi su una collina nelle campagne di Montenero di Bisaccia in Molise, ad un centinaio di metri dallo stabile di una comunità di recupero per tossicodipendenti. “Il mio desiderio - diceva - è di rimanere per tutta la vita in quel luogo e poter vivere con i giovani. Riuscì ad ultimarla. S’incontrava spesso con i gruppi di giovani. La sua salute cominciò, però, a vacillare. Lo fecero tornare in Abruzzo per collaborare con il parroco di Monteodorisio, don Nicola. Don Antonio peggiorò gradualmente finché il 10 ottobre 2002 morì.

Una folla immensa seguì il carro funebre; i ragazzi della comunità affranti dal dolore. Da quella meravigliosa casetta adagiata sulla collina, da dove è possibile osservare il profilo azzurrino delle montagne, lo sfondo bluastro della vallata, il mare color turchese, San Salvo lunga e distesa come un serpente a sonagli, don Tonino se n’è andato via, per sempre.

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