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Le cose da sapere sul CBD

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Da diversi anni a questa parte, è impossibile non aver sentito parlare di CBD o cannabidiolo. Questo principio attivo della cannabis è il più famoso dopo il THC e si contraddistingue per la mancanza di effetti psicoattivi.

CBD, il cuore pulsante di una filiera da milioni di euro

Il CBD è il cuore pulsante di una filiera da milioni di euro. I numeri, come ricordato da alcuni produttori, per il 2019 hanno sfiorato cifre attorno ai 150 milioni di euro. Le cose sono cambiate drasticamente nel 2020 quando, con l’avvento dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ancora oggi, diversi e-commerce si sono trovati carrelli più alti di cinque/dieci volte rispetto ai primi due mesi dell’anno.

Al centro dell’attenzione, come già detto, c’è il CBD e per un motivo particolare: la sua capacità di favorire un livello ottimale di rilassamento, effetto senza dubbio interessante in un momento storico come questo (fondamentale è fare presente che non si tratta di un rimedio in caso di patologie come la depressione, che necessitano invece di un approccio psicoterapico).

CBD: quali sono i prodotti che lo contengono?

L’oggettivo interesse nei confronti del CBD ha portato alla crescita del numero di persone che si chiedono quali siano i prodotti che lo contengono. Tra questi è possibile citare innanzitutto le infiorescenze. Come si può vedere su https://www.cannabe.it/infiorescenze-canapa.htm, esistono diverse alternative al proposito.

Quando si parla di infiorescenze, è doveroso aprire la parentesi dei terpeni, biomolecole alle quali la cannabis deve il suo particolarissimo aroma, che può essere caratterizzato da accenti agrumati, ma anche da altri profumi. Per avere la garanzia di aromi forti e avvolgenti, è molto importante scegliere cannabis coltivata indoor, piante che sono state di fatto protette in modo da preservare le loro caratteristiche organolettiche e, di fatto anche i terpeni.

Prodotti caratterizzati dalla presenza di CBD sono anche gli oli. Chi è alle prime armi con il settore deve sapere innanzitutto che non sono mai puri. Il cannabidiolo, infatti, è associato a un olio vettore. Entrando nel vivo della situazione, facciamo presente che esistono diversi livelli di purezza. Si parte dal 5% circa, per arrivare a oltre il 20. Ovviamente a seconda del livello di purezza cambia il prezzo.

Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare dei prodotti che contengono il CBD. Tra questi è possibile citare i liquidi dell’e-cig, ma anche i cristalli, contraddistinti da un altissimo livello di purezza e soprattutto dalla versatilità (possono essere sia assunti per via orale, sia vaporizzati).

Quanto costa il CBD?

Per ovvi motivi, è alto l’interesse nei confronti del prezzo del CBD. Come già detto, tutto dipende dalla purezza del prodotto. Si parte da un minimo di 2,5 euro al grammo per oli di CBD caratterizzati da una purezza del 2% e si arriva a 80 euro circa per oli che, invece, sono contraddistinti da una purezza del 30% circa.

Nel caso dei cristalli, dal momento che come già detto la purezza è più alta, maggiore è il costo. Nell’eventualità di cristalli con livelli di purezza attorno al 98%, si ha a che fare con un prezzo medio di 75 euro.

Le nuove frontiere del mercato della cannabis light

Quando si parla del mercato della cannabis light non si inquadrano solo i prodotti sopra citati, ma anche tutto quello che ruota attorno alla fibra di canapa. Nota per il suo alto livello di sostenibilità - rispetto al cotone richiede molte meno risorse idriche e non implica l’utilizzo di pesticidi - è diventata importantissima per prodotti di uso ormai quotidiano come le mascherine che, proprio grazie alla fibra di canapa, permettono di conciliare risparmio economico e attenzione all’ambiente.

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