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Pilkington si trasforma. Parte il progetto di ristrutturazione per superare le difficoltà

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Nsg Pilkington ha avviato un progetto di ristrutturazione e trasformazione a livello mondiale di tutto il gruppo per diventare più competitivo e sopravvivere alla crisi economica giudicata dagli esperti, la peggiore del secolo.

La notizia è stata data lunedì pomeriggio dai dirigenti Pilkington Italia a tutti i rappresentanti sindacali provinciali e alle rsu di Nsg, Bravo e Primo. I rappresentanti aziendali hanno analizzato l’andamento generale della produzione concentrandosi sulla gestione della pandemia.

Alla riunione era presente anche Saverio Mantini, responsabile Della sicurezza e ambiente dello stabilimento. È stato proprio lui a illustrare la situazione dei reparti e i casi di contagio da coronavirus dei dipendenti. I lavoratori colpiti dal virus, da febbraio ad oggi, sono stati in totale circa 20 ma tutti i contagi sono avvenuti in ambito familiare. Franco Zerra, Emilio Di Cola, Arnaldo Schioppa e Domenico Ranieri, segretari Provinciali di Cisl, Cgil, Uil e Cobas, che hanno partecipato all'incontro da remoto, dicono: “L’azienda Ha ribadito di aver attuato tutte le procedure di prevenzione seguendo la lettera il protocollo sanitario, monitorando nello stesso tempo la situazione in accordo con i responsabili sanitari territoriali”.

A causa del covid i risultati economici del primo semestre non sono stati positivi. In particolare, durante il primo trimestre, la chiusura degli impianti a causa del lockdown e il conseguente calo delle vendite in Europa, ha comportato una forte regressione. Solo nel secondo trimestre c'è stata una ripresa del mercato dell'auto che ha consentito alle linee produttive di lavorare. A fronte dell'evoluzione dei mercati, l'industria ha annunciato un progetto di trasformazione che coinvolgerà tutto il gruppo a livello mondiale. L'obiettivo è quello di raggiungere maggiore competitività e riuscire a sopravvivere alla fase economica drammatica in cui ci troviamo. I sindacalisti aggiungono che “il mercato dell'auto non tornerà ai livelli pre covid prima dell’esercizio finanziario 2024/2025. Le attività di sviluppo dei nuovi modelli auto sono rallentate per via della pandemia e della transizione in corso tra veicoli tradizionali ed ecologici. Inoltre, c'è una forte concorrenza tra fornitori anche sui modelli già in produzione”.

Ma i sindacati hanno timore. Zerra, Di Cola, Schioppa e Ranieri affermano “abbiamo ricordato i numerosi sacrifici che i lavoratori di San Salvo hanno fatto in questi anni. Abbiamo espressamente chiesto all'azienda di mettere in campo tutti gli strumenti messi a disposizione dal governo e dalla regione in tema di politiche attive del lavoro anche attraverso il fondo nuove competenze. Questo per rendere il sito di San Salvo sempre più competitivo e salvaguardare il lavoro e livelli occupazionali del territorio. Infine, consapevoli delle difficoltà presenti nel vastese, è stata ribadita la necessità di adottare tutte le iniziative nei confronti della politica locale e nazionale per la proroga del provvedimento decontribuzione sud”.

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